Ci dovremmo abituare a gestire la faccende burocratiche e amministrative da casa. Lo smart working nella pubblica amministrazione diventerà strutturale al 60%. Da gennaio sarà così in tutte le amministrazioni pubbliche ed enti locali del Paese.
A ribadirlo è la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone annunciando le linee di attuazione per il lavoro agile. Annunciando anche la nascita di un Osservatorio per controllare tutto. Basta con i furbetti del cartellino e con dipendenti scansa fatiche. Dal prossimo anno il lavoro agile nella PA sarà articolato prevalentemente per obiettivi e risultati.
Smart working, si lavorerà per obiettivi
In buona sostanza renderà merito a chi lavora di più e a chi riuscirà a ottimizzare le giornate in smart working con i carichi di lavoro assegnati. Inizialmente sarà dura per molti adattarsi al nuovo modo di lavorare da casa, soprattutto perché l’età media dei dipendenti pubblici è di 53 anni. Costoro sono infatti entrati in servizio quando internet ancora non c’era e una semplice lettera veniva battuta a macchina e spedita con raccomandata. Tutto ciò oggi non esiste più. Per cui, chi non possiede spirito di adattamento o non ha particolare dimestichezza con l’innovazione digitale farà più fatica.
Ma ormai il dado è tratto e l’evoluzione tecnologica corre veloce. Il Covid non ha fatto altro che dare una spallata al vecchio modo di lavorare. Anche nelle scuole, con la didattica a distanza, si sta sperimentando con successo un metodo di fare istruzione diverso e innovativo. Un metodo che necessiterà sicuramente di tempo per ottenere i dovuti riconoscimenti e adattamenti, ma che pare ormai destinato a diventare la regola per le scuole superiori e università.
Smart working, nasce l’Osservatorio Nazionale
A coronamento del successo dello smart working nella pubblica amministrazione, lo scorso 6 novembre è nato anche un Osservatorio Nazionale. Un organismo incaricato di valutare l’efficacia e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, non solo di chi lavora da casa, ma anche in ufficio.
“La rivoluzione dello smart working nelle PA non può essere calata dall’alto. Va invece accompagnata, sostenuta e monitorata con attenzione. Il cambiamento ha bisogno di essere governato” – ha detto Dadone all’indomani della istituzione dell’Osservatorio.
Cosa fa l’Osservatorio Nazionale
l’Osservatorio per lo smart working dei dipendenti pubblici svolgerà un’azione di monitoraggio delle prestazioni dal punto di vista organizzativo e individuale. In particolare verranno controllati periodicamente i carichi di lavoro assegnati in relazione agli obiettivi prefissati.
Non ci saranno più scuse per i dipendenti al lavoro da casa. Se in ufficio potevano timbrare il cartellino e poi prendersela comoda, ora dovranno svolgere il lavoro assegnato entro un certo lasso di tempo (art.263 del DL 34 del 2020). Pena l’attivazione di procedimenti disciplinari.
L’Osservatorio sarà composto da 27 rappresentanti scelti dal governo, dalla Conferenza unificata delle Regioni e degli enti locali e amministrazioni quali l’Inps, il Cnel, l’Inail, l’lstituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, l’Istat, la Scuola nazionale dell’amministrazione, e l’Enea. Sarà una sorta di Grande Fratello che controllerà tutti a distanza, ma che raccoglierà anche indici di gradimento da parte dell’utenza in grado di premiare i funzionari pubblici.
La rivoluzione del lavoro negli uffici pubblici dunque include anche maggiori controlli. Archiviati definitivamente le modalità più evolute del timbro del cartellino, come le impronte digitali o altre forme che si limitavano a verificare che ognuno stesse seduto alla sua scrivania. Adesso, con il lavoro per obiettivi, essenza del lavoro agile, quello che conta è il risultato. E’ questa la direttrice degli ultimi decreti di attuazione del lavoro agile: in ordine di emanazione il più recente è il “Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) e degli indicatori di performance”, che fornirà alle amministrazioni pubbliche le prime indicazioni metodologiche per l’organizzazione del lavoro agile a regime.