Uno dei settori che più di tutti ha adottato lo smart working è quello bancario. Dallo scoppio dell’epidemia, si calcola che circa tre dipendenti su quattro lavorano da casa. Il lavoro in presenza resta previsto in prevalenza agli sportelli e alle casse.
Un modello, quello imposto dall’emergenza sanitaria, che probabilmente diventerà definitivo nel mondo bancario e finanziario in generale. Anche l’attività di consulenza si realizzerà sempre più a distanza attraverso l’uso di internet e delle videochiamate. Nulla tornerà più come prima.
In questo senso ci sono banche che si stanno già spingendo oltre portando lo smart working anche nelle filiali. Questo succede soprattutto all’estero dove l’uso del contante è meno radicato che in Italia. Pochissime filiali e agenzie territoriali lavorano con dipendenti all’interno degli sportelli. Tutte le operazioni vengono eseguite senza la presenza fisica dell’operatore che, tuttavia, è presente virtualmente o distanza.
ING estende smart working nelle filiali
Un esempio è dato da ING che ha deciso di portare lo Smart Working anche nelle filiali. Dopo aver lanciato a fine agosto, prima banca in Italia, lo Smart Working a super-flessibilità, che dà ai dipendenti la massima libertà di scelta su come organizzare il proprio lavoro, ING estende il modello anche alle filiali, adattandolo alle peculiarità del servizio vis-a-vis al cliente.
Grazie all’accordo siglato con le rappresentanze sindacali lo scorso 22 ottobre e partendo dall’emergenza sanitaria in corso, i dipendenti dei 17 Bank Shop di ING Italia avranno la possibilità di equilibrare al meglio vita privata e lavorativa, garantendo allo stesso tempo la piena copertura dei servizi al cliente. Potranno infatti alternare settimane di lavoro nelle filiali a settimane di lavoro da casa, secondo una pianificazione mensile definita in anticipo.
Tre quarti del personale lavora da casa
“L’estensione dello Smart Working anche alle filiali è per noi un altro passo in avanti per favorire il benessere di tutti i colleghi e la produttività“, ha commentato Silvia Cassano, Head of HR di ING Italia.
”L’esperienza maturata finora dalle funzioni aziendali che già lavorano in un modello di Smart Workinga super-flessibilità è stata decisamente positiva e conferma che siamo sulla strada giusta: continuiamo a puntare sulla formazione, con numerose sessioni di coaching e di ascolto per dare a tutti gli strumenti utili per lavorare al meglio“.
L’introduzione dello Smart Working in ING Italia nasce dall’esperienza positiva degli ultimi mesi da remoto e dalla richiesta a gran voce dei dipendenti della banca. Una survey interna, infatti, ha mostrato che il 90% dello staff si sentiva “pronto per lavorare in Smart Working”, il 55% ha invece affermato di essere “più produttivo lavorando da casa” e il 72% ha dichiarato di “conciliare meglio vita privata e lavoro”.
“Lo Smart Working nei nostri Bank Shop, oltre a garantire ai colleghi un maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa, rappresenta un valore aggiunto anche per i clienti, a maggior ragione in questo momento storico in cui la socialità e i contatti interpersonali sono limitati“, ha commentato Valerio Fallucca, Head of Retail Banking di ING Italia. “Anche i clienti delle filiali avranno infatti la possibilità di avere un esperto a propria disposizione per servizi di consulenza rimanendo comodamente a casa propria in totale sicurezza“.
Non solo una questione di sicurezza
Non è solo una questione di sicurezza, ma anche di risparmio. I dipendenti che lavorano in smart working costano meno e rendono di più. E’ stato ampiamente dimostrato che il lavoro da casa ottimizza e concilia meglio lavoro con esigenze personali. In questi ultimi mesi – fa notare il sindacato bancario – la presenza dei dipendenti bancari al lavoro è aumentata del 22%. Ci sono meno richieste di ferie e permessi e i lavoratori si ammalano di meno.