Smart working e vacanze stanno ormai diventando un binomio popolare dopo il lockdown. Lavorare da remoto e nello stesso tempo rilassarsi in qualche posto lontano da casa sta diventando una valida alternativa per quanti hanno terminato le ferie a causa della pandemia ma non vogliono rinunciare a qualche giorno di svago.
Smart working in hotel
Per venire incontro a queste esigenze ma anche per salvare gli hotel, semi vuoti a causa del coronavirus, è nata l’idea della start up DayBreakhotels.com, che vuole convertire le stanze degli alberghi in spazi per lo smart working.
Rivoluzionare il concetto di hotel
Ad oggi sono circa 5mila le strutture affiliate che offrono stanze o mini appartamenti da 49 euro al giorno o 199 euro per 5 giorni. Come ha spiegato Simon Botto, CEO di DayBreakHotels.com: “La sfida è rivoluzionare il concetto dell’hotel, rendendolo uno spazio liquido in grado di trasformarsi in ciò di cui il cliente ha bisogno e sfruttando così tutto ciò che queste strutture hanno da offrire”. Di recente era stato il gruppo Alpitour, che sull’onda dello smart working aveva previsto per i dipendenti la possibilità di passare una settimana in un hotel in Sicilia e lavorare da lì, un modo per abbinare vacanza e lavoro.
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