Smart working, infortunio sul lavoro sempre indennizzabile dall’Inail

L’infortunio in modalità smart working è indennizzabile dall’Inail come se avvenisse in azienda. Cosa bisogna dimostrare.
4 anni fa
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L’infortunio in smart working è indennizzabile dall’Inail. Lo stabilisce lo stesso istituto nazionale di assicurazioni che in una nota dello scorso febbraio precisa che anche il lavoro agile è tutelato al pari del lavoro in azienda.

Il diritto all’indennizzo per infortunio, sia che esso avvenga in itinere, sia che avvenga in casa o nel luogo dove si svolge lo smart working, scatta con la denuncia. La procedura per ottenere il risarcimento è la stessa che si segue per le normali condizioni sul posto di lavoro.

Infortunio in smart working

Così è accaduto che una impiegata, durante lo svolgimento delle proprie mansioni in modalità smart working da casa, sia caduta dalle scale procurandosi lesioni e fratture. Il trasporto al pronto soccorso e il rilascio del relativo verbale con diagnosi e prognosi hanno quindi costituito la base per presentare denuncia di infortunio.

L’Inail inizialmente respinge la richiesta, ma dopo ricorso presentato dalla lavoratrice accoglie le doglianze e la risarcisce con 20 mila euro. L’incidente è infatti avvenuto durante l’orario di lavoro, sulle scale dell’edificio che serve il suo appartamento dove svolge il lavoro in modalità agile.

La denuncia di infortunio

Come spiega l’Inail, la denuncia di infortunio è l’adempimento al quale è tenuto il datore di lavoro nei confronti dell’Inail. Si fa in caso di infortunio sul lavoro dei lavoratori dipendenti o assimilati soggetti all’obbligo assicurativo. A patto che siano prognosticati non guaribili entro tre giorni escluso quello dell’evento, indipendentemente da ogni valutazione circa la ricorrenza degli estremi di legge per l’indennizzabilità.

L’invio della comunicazione al Inail consente, per gli infortuni con la predetta prognosi, di assolvere contemporaneamente a due obblighi. Quello previsto a fini assicurativi, e quello previsto a fini statistici.

Nel caso di lavoratori in smart working, la modalità della denuncia non cambia. Infatti non è il modo come viene svolto il lavoro che deve essere appurato, ma l’evento traumatico durante l’attività lavorativa.

Il lavoro a distanza

Poiché alla base dello smart working sta lo stesso rapporto di lavoro che avviene in azienda, le cause riconducibili agli infortuni devono comunque essere dimostrate. Posto che il lavoratore è assicurato all’Inail,  non si capisce perché all’interno delle mura domestiche non debbano operare le stesse tutele previste in ufficio, in azienda o in fabbrica.

Unico requisito che deve essere riscontrato è che il sinistro avvenga durante l’orario di lavoro o in itinere (salendo o scendendo le scale, ad esempio). Se l’infortunio in casa avviene al di fuori dell’orario di lavoro, non potrà mai essere indennizzato dall’Inail

Si ricorda infine, che è indennizzabile l’infortunio sul lavoro in modalità smart working solo se la prognosi comporta una inabilità lavorativa superiore a 3 giorni. Ma anche che il lavoratore non abbia contribuito al verificarsi dell’evento e, anzi, abbia fatto di tutto per poterlo evitare.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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