Sempre più persone, complice anche l’ultimo periodo segnato dal Covid, decidono di lavorare in smart working. Un modo di approcciarsi al mondo del lavoro innovativo, che permette di essere più agili e abbattere alcuni costi. Basti pensare, ad esempio, al carburante risparmiato dai lavoratori per raggiungere il posto di lavoro, oppure ai costi che porta con sé una struttura per il titolare di un’azienda.
Come per ogni lavoro, però, non mancano delle spese da affrontare. E in più ci sono le tasse con le quali dover fare i conti.
Visto per lavoro e tasse al 15% per chi sceglie lo smart working: ecco dove
Tutti quanti, almeno una volta, abbiamo pensato di dare una svolta alla nostra vita cambiando lavoro, città o addirittura paese. Il sogno nel cassetto di molti ora, però, potrebbe tramutarsi in realtà. Ci sono, infatti, per chi desidera davvero cambiare vita, delle opportunità a portata di mano. In alcune città, infatti, è addirittura possibile avere un bonus in soldi. Altre nazioni invece offrono cose diverse.
La Spagna per attrarre i lavoratori digitali offre un visto per lavoro e tasse al 15% e ha, dunque, deciso di seguire la linea di altri Stati europei che avevano già introdotto programmi simili. Il Governo spagnolo, inoltre, vuole anche mettere a disposizione un apposito visto per i cittadini extraeuropei che decidono di trasferirsi in Spagna, mantenendo allo stesso tempo il proprio posto di lavoro in un altro Paese.
Spagna, meta ideale per i nomadi digitali
Inizialmente, coloro che richiederanno il visto lo riceveranno solo per un anno. In seguito sarà possibile chiedere il relativo rinnovo per un periodo fino a un massimo di cinque anni, a seconda della posizione del soggetto richiedente.
Al fine di incentivare i cosiddetti nomadi digitali a trasferirsi, la Spagna intende garantire una flat tax al 15% per i primi quattro anni trascorsi nel Paese. Una percentuale indubbiamente molto più bassa rispetto all’aliquota base che invece è pari al 25%.
Come sottolineato dal Guardian, comunque, si tratta di una novità ancora in fase di discussione e in attesa di approvazione definitiva. Non resta quindi che attendere per scoprire chi potrà effettivamente beneficiare di questa opportunità e soprattutto quali saranno i requisiti necessari.