Con il Dpcm del 23 febbraio 2020, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Governo è intervenuto per rendere più immediato il ricorso allo Smart Working, o “lavoro agile”, nelle aree considerate a rischio per l’emergenza Coronavirus.
In tali aeree, per favorire il normale svolgimento dell’attività lavorativa, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri consente l’attivazione dello smart working anche in assenza dell’accordo individuale.
Ma cosa è lo Smart Working?
Smart Working
Come specificato anche dallo stesso Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, il lavoro agile (o smart working) è: “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.
Ai sensi della Legge n. 81 / 2017, le parti che sottoscrivono l’accordo individuale possono utilizzare strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone). Allo stesso tempo, viene garantito loro parità di trattamento economico e normativo rispetto a chi svolge la stessa mansione in maniera ordinaria.
I provvedimenti del governo
Con il Dpcm del 23 febbraio 2020, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Governo è intervenuto per rendere più immediato il ricorso allo smart working, o “lavoro agile”, nelle aree considerate a rischio per l’emergenza Coronavirus.
In tali aeree, per favorire il normale svolgimento dell’attività lavorativa, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri consente l’attivazione dello smart working anche in assenza dell’accordo individuale.
A Milano, in questi giorni, molti dipendenti di grandi aziende stanno accogliendo di buon grado lo Smart Working, tra le quali menzioniamo:
- Generali;
- Axa;
- Credit Suisse;
- Unicredit;
- Snam;
- Saipem.
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