SNS Bank, le obbligazioni sequestrate dal governo saranno indennizzate

Il Giudice olandese ha accolto la richiesta degli obbligazionisti di nominare un perito per valutare i bond espropriati dopo la nazionalizzazione. Cresce la speranza di recuperare parte dei soldi investiti
11 anni fa
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Buone notizie per gli ex portatori delle obbligazioni del gruppo bancario e assicurativo SNS Real Bank confiscate lo scorso mese di febbraio. La Corte d’Appello di Amsterdam ha rigettato la proposta del Ministero delle Finanze di non indennizzare gli azionisti e i portatori dei bond subordinati espropriati dopo la decisione del governo di nazionalizzare la banca finita sull’orlo della bancarotta con 2,3 miliardi di debiti. I giudici dell’Enterprise Chamber hanno ritenuto infondata la proposta dell’indennizzo pari a zero avanzata dal Ministero delle Finanze, non condividendo la metodologia di calcolo del valore degli strumenti finanziari seguita dallo stesso Ministero e disconoscendo la valenza probatoria del report di Cushman and Wakefield che aveva ravvisato una maxi perdita da 2,4 miliardi nelle casse dell’istituto bancario.

Non solo. La Corte – si apprende da un’agenzia – ha ritenuto insussistente lo scenario fallimentare prospettato da SNS Bank lo scorso mese di gennaio in assenza di nazionalizzazione e comunque non sono state vagliate opportunamente tutte le alternative volte eventualmente ad evitarla. Insomma, si sarebbe potuto evitare il peggio.

 

Obbligazionisti SNS, affidato incarico a team di esperti per valutare un congruo indennizzo ai bondholders

Il giudice Peter Ingelse ha quindi affidato a un team di esperti il compito di investigare sulle consistenze del quarto istituto di credito del paese per definire un congruo indennizzo da riconoscere ai creditori subordinati della SNS Reaal Bank vittime del vergognoso esproprio dei titoli detenuti dai risparmiatori. Un colpo di mano in piena regola che aveva mandato su tutte le furie persino i tedeschi che in quanto a manovre di austerità non sono secondi a nessuno e che aveva sollevato un polverone di polemiche anche in Italia dove i detentori dei bond della nota banca olandese, fra risparmiatori e clienti professionali, sono circa 1.100 per svariati milioni di euro. Non si è trattato di un deaafault – ci tengono a spiegare dall’Adusbef che seguono il caso per conto di alcuni risparmiatori rimasti incastrati – ma di un vero e proprio sequestro di valori mobiliari, consentito da una legge dello Stato olandese approvata l’anno prima.

Formalmente il tutto è avvenuto in piena regola, ma di fatto si è trattato di un atto vergognoso – rimarca un noto studio legale milanese che segue il ricorso di altri obbligazionisti rimasti incastrati – attuato ai danni di investitori che hanno affidato risparmi comprando obbligazioni bancarie, non certo prive di rischi, appartenenti a una prestigiosa banca di uno stato membro dell’Unione Europea. Paese, l’Olanda, che si vanta di avere i conti pubblici in ordine non mancando di lanciare frecciate all’Italia, il cui sistema bancario, in fin dei conti, si è dimostrato (finora) più solido.

 

Indennizzo bond Sns, per i bondholders la possibilità di recuperare qualcosa è adesso più concreta 020113newshubgmtseg1b_512x288

Ma torniamo agli aspetti legali della vicenda che vede centinaia di obbligazionisti italiani impegnati in una lotta estenuante fatta di ricorsi e carte bollate contro la decisione del Ministro delle Finanze Jeroen Dijsselbloem di non restituire neanche un centesimo agli obbligazionisti SNS Bank. Stando ai regolamenti internazionali, ai detentori dei bond dovrebbe essere riconosciuto un indennizzo calcolato in base al prezzo dei titoli al momento dell’esproprio, oltre agli interessi maturati. Ma è evidente che, a conti fatti, la banca non può riconoscere cifre desumibili da prezzi che vedevano i bond subordinati oggetto di esproprio aggirarsi mediamente sopra il 50% del valore nominale. Così il giudice ha deciso di ricorrere a un team di esperti in grado di valorizzare le attività e gli effetti della SNS Reaal espropriati per calcolare il risarcimento in base al patrimonio di SNS Bank e alle disponibilità della banca dopo il salvataggio da 3,7 miliardi di euro da parte dello stato.

Un passo avanti verso un possibile risarcimento che a questo punto non sarà più pari a “zero”, come si temeva, ma qualcosa che si collocherà probabilmente a metà strada fra i valori dei bond al momento dell’esproprio e il nulla. Anche se di ciò non v’è certezza. Secondo l’avv. svizzero Luca Bernasconi che segue la vicenda per un grosso fondo d’investimento, con la nomina di un “perito” indipendente, l’Enterprise Chamber di Amsterdam si è voluta scrollare di dosso ogni dubbio circa l’entità del risarcimento da riconoscere, mettendo in atto tutto quello che è nelle sue possibilità per dare più certezza possibile a una sentenza che passerà sicuramente alla storia. Quindi, non è sicuro che vi sarà un risarcimento “generoso” alla fine. Tutto dipenderà dai calcoli che faranno gli esperti e dal tempo che passerà ancora prima che si giunga a una conclusione. Questo però non esclude – prosegue Bernasconi – la responsabilità del governo olandese che ha agito d’impeto, non solo in violazione di regolamenti internazionali, ma anche di diritti umani legalmente riconosciuti, per i quali è sicuramente lecito farsi risarcire i morali patiti.

 

SNS Bank, 1,6 miliardi di perdite nel primo trimestre 2013, attesa per il piano di ristrutturazione 

Il passare del tempo, tuttavia, depone a favore dei ricorrenti anche perché si sta cercando di rimettere in carreggiata SNS Bank, [fumettoforumleft] travolta dalle perdite su una valanga di mutui immobiliari contratti a ruota libera soprattutto in Spagna. Proprio in questi giorni SNS ha staccato un assegno di 50 milioni di euro, inclusi interessi, per rimborsare quasi interamente alcuni bondholders subordinati che avevano acquistato alcuni certificati nel lontano 2003 senza essere propriamente informati dei rischi che correvano. Quindi un po’ di soldi ci sono e ne potrebbero arrivare ancora, anche se il quadro contabile non sembra migliorare. Il primo trimestre 2013 si è infatti chiuso con perdite per 1,6 miliardi di euro (+64%)  per SNS Reaal Bank sempre a causa del mercato immobiliare in continuo peggioramento e si attende il piano di ristrutturazione che sarà presentato il prossimo mese.

Nel frattempo il Core Tier I ratio è migliorato del 14,9% durante il trimestre in parola, grazie in particolare al profitto realizzato dalle attività bancarie e assicurative core che hanno totalizzato utili per 443 milioni.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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