Ecco le regole per il social bonus. Il credito d’imposta riconosciuto a fronte di erogazioni liberali destinate ed utilizzate per sostenere il recupero delle seguenti categorie di beni assegnati agli enti del Terzo Settore:
- immobili pubblici inutilizzati
- beni mobili ed immobili confiscati alla criminalità organizzata.
Possono godere del social bonus:
- le persone fisiche
- gli enti che non svolgono attività commerciali
- tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.
Il pagamento deve risultare da strumento tracciabile (bonifico bancario o postale, carte di credito, ecc.).
Social bonus, importo e limiti
Tutte le regole attuative del social bonus sono contenute nel decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 23 febbraio 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 14 luglio 2022).
In merito alla misura, il credito d’imposta è pari al:
- 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate da persone fisiche
- 50% delle erogazioni liberali in denaro effettuate da enti o società.
Il tutto nei limiti del:
- 15% del reddito imponibile, alle persone fisiche, agli enti e alle società che non svolgono attività commerciali
- 5 per mille dei ricavi annui, ai titolari di reddito d’impresa.
Modalità di utilizzo
Riguardo le modalità di utilizzo, il credito è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Le persone fisiche e gli enti non commerciali fruiscono del social bonus a decorrere dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è effettuata l’erogazione liberale. La quota annuale non utilizzata può essere riportata nelle dichiarazioni successive, fino ad esaurimento del credito.
I soggetti titolari di reddito d’impresa, invece, lo utilizzano esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di effettuazione dell’erogazione. Il codice tributo da utilizzare nel modello F24 dovrà essere definito dall’Agenzia Entrate.