Riscossione crediti sopravvalutata nei bilanci bancari
Tornando ai numeri, le società non finanziarie sarebbero responsabili di 153,7 miliardi di sofferenze lorde, di cui 65 miliardi assistiti da garanzie reali (ipoteche). Di queste, 43 miliardi riguardano uno dei comparti più colpiti dalla crisi economica, l’edilizia, a fronte di garanzie per 23,7 miliardi. Per il resto, le famiglie consumatrici mostrano sofferenze per 33,9 miliardi, di cui 20,2 garantiti da ipoteche. Di questa somma, 14 miliardi sono attinenti ai mutui. Infine, 15,6 miliardi sono le sofferenze delle famiglie produttrici (imprese familiari), di cui 7,6 miliardi garantiti da ipoteca.
Garanzie ipotecarie non sufficienti a giustificare valori a bilancio
Queste cifre ci dicono che quasi circa il 46% delle sofferenze lorde, ovvero 93 miliardi, risultano garantiti da ipoteca, 4 miliardi in più del valore di iscrizione di tali crediti nei bilanci bancari. Ipotizzando che i debitori non restituissero alcunché alle banche e che queste fossero costrette a recuperare i crediti con azioni giudiziarie, al lordo dei costi queste incasserebbero quei suddetti 93 miliardi. Ma ciò vale in teoria, perché bisogna mettere in conto le elevate spese relative alle azioni legali contro imprese e famiglie inadempienti, nonché alla perdita di valore di mercato degli immobili concessi in garanzia. Tutti sappiamo, ad esempio, che a fronte di un immobile dal valore commerciale di 100.000 euro e ipotecato da una banca, all’asta giudiziaria si determina un prezzo di vendita di gran lunga inferiore, anche più che dimezzato. Senza giri di parole, è evidente che gli 89 miliardi iscritti a bilancio risultano una sovrastima della sofferenze, al netto delle svalutazioni. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”] Le banche incasseranno meno delle attese dai crediti sofferenti, nuove perdite in vista [/tweet_box]