SOL emette obbligazioni per 35 milioni negli USA

Tramite un “private placament” il gruppo italiano produttore di gas nobili quotato in borsa ha raccolto fondi presso due investitori istituzionali americani collocando un bond in dollari con 2025 a tasso fisso del 4,25%
11 anni fa
2 minuti di lettura

Il gruppo SOL, produttore di gas nobili quotato in Borsa a Milano, è tornato sul mercato del debito privato. Dopo aver approvato il bilancio lo scorso mese di aprile, la società monzese, le cui origini risalgono al 1927, ha collocato questa settimana un bond non convertibile da 35 milioni di dollari sul mercato americano. Lo rende noto un comunicato del gruppo (che in precedenza aveva già effettuato un’emissione da 60 milioni di dollari) secondo il quale i proventi saranno utilizzati per sostenere lo sviluppo delle attività societarie e gli investimenti in corso e futuri.

Nell’operazione SOL è stata assistita da Mediobanca. Più precisamente si tratta di un private placement presso due grossi investitori istituzionali statunitensi della durata di 12 anni con cedola fissa del 4,25% richiamabile anticipatamente. I proventi – spiega SOL in una nota – “saranno utilizzati per sostenere lo sviluppo delle attività societarie e quindi gli investimenti in corso e futuri del Gruppo”. Le risorse raccolte serviranno  anche a migliorare il profilo dell’indebitamento di SOL attraverso un allungamento della scadenza media e a una maggiore differenziazione dei finanziatori contribuendo a incrementare la flessibilità finanziaria del gruppo.

 

Obbligazioni SOL, caratteristiche del “collocamento privato”

 

ass_domiciliare480x160

Il bond SOL, benché di piccole dimensioni e collocato in forma “privata” potrà comunque essere negoziato sul mercato Otc fra investitori professionali o qualificati, qualora i sottoscrittori iniziali intendessero cederlo in tutto o in parte, nel rispetto delle clausole (covenants) che ne regolano il contratto di sottoscrizione. Il “private placament”, a differenza dei collocamenti ordinari, è  un’operazione attraverso la quale gli emittenti offrono strumenti finanziari che vengono collocati presso un numero ristretto di investitori istituzionali o anche uno solo di essi. L’emittente concorda con una ristretta e selezionata cerchia di investitori le caratteristiche tecniche dell’emissione (volume, prezzo, ecc.) ponendo a volte dei vincoli temporali prima della cessione parziale o totale dei titoli presso terzi, fermo restando gli obblighi che stanno in capo al debitore sul rimborso e la corresponsione degli interessi.

Spesso, quindi, dopo un certo periodo iniziale seguente all’offerta, è possibile trovare sul mercato controparti disposte a negoziare i titoli. Il vantaggio, almeno inizialmente, è dato dal fatto che il prezzo del bond rimane stabile e suscettibile di minime variazioni in base alle fluttuazioni del mercato in generale. Capita però che, in ragione di particolari collocamenti di grosse o medie dimensioni destinate al retail o a investitori istituzionali con quotazione su una borsa internazionale, una piccola quota venga comunque riservata come “private placament” alle stesse condizioni dell’emissione principale. In quel caso l’andamento dei prezzi seguirà le quotazioni dei bond quotati.

 

Ricavi SOL in forte crescita nel 2012

solgra

In un contesto economico difficile e nonostante la grave recessione che ha colpito l?Italia ed altri importanti Paesi europei, lo scorso anno il Gruppo SOL, quotato a Piazza Affari (vedi grafico), ha realizzato un incremento delle vendite del 4,9% rispetto al 2011. Il fatturato consolidato è stato di € 583,0 milioni, l’ebitda si è attestato a € 132,2 milioni (+1,4%), mentre l’utile netto è stato di 29 milioni di euro (-6,5%). SOL, che nel settore dei gas tecnici risulta essere il settimo gruppo in Europa con una quota di mercato in Italia stimata pari al 16%, ha saputo sviluppare, prima di molti altri concorrenti, l’utilizzo di nuove tecnologie nelle terapie e nelle applicazioni dell’ossigeno in medicina. Realizza la sua attività in 27 impianti di prima trasformazione, unità che producono i gas a partire dalle materie prime (aria atmosferica, gas naturale, carburo di calcio e nitrato di ammonio) e in 35 impianti di seconda trasformazione, unità di produzione di gas ad elevato grado di purezza nonché miscele di precisione e di lavorazione, imbombolamento, stoccaggio e distribuzione di gas in genere, provenienti dagli impianti di prima trasformazione.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Articolo precedente

8 per mille 2013, a chi spetta se il contribuente non sceglie

Articolo seguente

Parata 2 giugno 2013: traffico chiuso, polemiche aperte. Ma le frecce tricolori restano a terra