Sta già facendo discutere la notizia che dalla UE hanno stanziato dei soldi per lo studio di quello che è stato ribattezzato il Corano Europeo. L’alter ego della Bibbia per quanto riguarda la religione islamica diventa un libro da valorizzare anche a livello Europeo. E naturalmente dato che l’Islam e il Corano sono tra gli argomenti più divisivi che ci sono, le polemiche tra destra e sinistra è scattata. E non c’è bisogno di dire da che parte stanno i vari schieramenti. Fatto sta che con 10 milioni di euro circa di fondi europei, che poi sarebbero soldi dei cittadini europei, italiani compresi, ecco il progetto che ha come obiettivo, come si legge su diversi siti e quotidiani, lo studio del testo sacro islamico nelle Università.
Soldi dall’Europa per il Corano Europeo da studiare anche in Italia, 10 milioni di euro di soldi pubblici
Il Consiglio europeo della ricerca ha messo sul piatto qualcosa come 10 milioni di euro di fondi della Commissione Europea, per finanziare un progetto di studio del Corano. Un progetto che riguarda le Università Europee, e che in Italia finirà alla Orientale, cioè all’Università di Napoli. Il Corano è un documento importante perché ha portato alle differenze religiose fin dal Medioevo e continua a farlo. Così pubblicizzano l’iniziativa europea adesso. A tal punto che bisogna valorizzare il Corano, almeno questo è ciò che alcuni esponenti di Centrodestra in Italia sostengono. Perché si tratta di dare importanza al testo sacro sell’Islam.
Un sito, un saggio e diverse Università coinvolte sullo studio del Corano Europeo
Di questo progetto che coinvolge alcuni Atenei in giro per l’Europa, ne ha parlato il quotidiano transalpino Journal du Dimanche.
Ecco perché è diventato di attualità adesso visto che non è partito ieri il progetto.
A dire il vero infatti, lo studio è del 2019 ma il progetto continua ancora oggi e vedrà il termine nel 2026. Nel frattempo c’è già un sito Internet dedicato e pure un saggio che si può comprare in rete. Il sito è “euqu.eu” e titola “The European Qur’an. Islamic Scripture in European Culture and Religion 1150-1850”. Il progetto interessa l’Università di Copenhagen, quella di Amsterdam, l’Università di Nantes e l’Università Autonoma di Barcellona oltre alla già citata Orientale di Napoli.
Ecco alcune reazioni di casa nostra e d’oltralpe
Il quotidiano francese Journal du Dimanche ha avviato un’inchiesta al riguardo e ha trovato terreno fertile nel Rassemblement National, cioè il partito di Marine Le Pen. Fabrice Leggeri, un europarlamentare del partito di destra francese ha annunciato di avere in serbo la presentazione di una interrogazione parlamentare alla Commissione Europea per verificare se non ci siano cose strane dietro questa iniziativa. E fa eco in Italia un’altra europarlamentare, cioè la leghista Silvia Sardone, nota per le posizioni contrarie all’immigrazione clandestina e alle questioni islamiche a tal punto che dovrebbe ancora essere sotto scorta per via di alcune minacce ricevute dal mondo che lei duramente e giustamente critica dal suo punto di vista.
Sull’Agenzia di stampa Ansa per esempio, si riportano le parole della Sardone, che si è detta sconcertate di un utilizzo di fondi pubblici per questo genere di iniziativa che secondo la leghista, non lascia capire quali criteri siano stati adottati da questo punto di vista.