Soldi in banca finiti o quasi? Ecco cosa fare sull’ISEE 

Modificare l'ISEE dopo aver finito i soldi in banca, ecco la soluzione possibile 
2 anni fa
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isee
Foto © Pixabay

Con l’introduzione nel sistema assistenziale italiano e in quello del welfare per le famiglie, dell’assegno unico, l’ISEE è diventato un certificato sempre più importante, anche l’ISEE corrente. Ormai sono poche le famiglie che possono fare a meno dell’ISEE. Ciò che prima dovevano fare esclusivamente i richiedenti del reddito di cittadinanza o quelli di tutte le altre misure assistenziali previste dalla normativa vigente, adesso si estende anche alla generalità delle famiglie. Inevitabile che l’argomento sia sempre più caldo a tal punto che i dubbi e le perplessità riguardanti l’ISEE aumentano sempre più.

 

“Buongiorno, avrei un quesito da porvi in riferimento all’ISEE. Ho provveduto a presentare la DSU perché devo provare ad ottenere lo sgravio per la spesa dei libri scolastici dei miei figli. Inoltre mi serve anche per vedere se posso godere, come molti miei amici, di alcune agevolazioni. Premetto che è la prima volta che richiedo l’ISEE ed il mio CAF mi ha chiesto una lunga serie di documenti, tra cui il saldo e la giacenza media dei miei conti in banca. Solo che li vuole al 31 dicembre 2020. All’epoca avevo oltre 30.000 euro tra conto corrente e libretto di risparmio. Soldi che oggi non ho più. In primo luogo perché ho dovuto attingere ai risparmi per via dei lockdown che mi hanno costretto a casa senza lavoro. E poi perché ho dovuto pagare dei vecchi debiti che avevo contratto. Ho paura di un ISEE troppo alto che mi esclusa da tutto. Che posso fare?” 

Cosa bisogna fare per l’ISEE ordinario per modificarlo

La domanda nel nostro lettore ci permette di affrontare un discorso abbastanza particolare che poi è rappresentato da una concreta anomalia che si verifica sull’ISEE. L’ISEE infatti è uno strumento che serve per avere accesso a numerose misure assistenziali, bonus e indennità.

Ogni anno, ogni gennaio, occorre rinnovare l’ISEE per poter partecipare a bandi e domande dell’anno in corso. L’ISEE del 2022 però fa riferimento ad una situazione sia reddituale che patrimoniale dei due anni precedenti. In pratica l’ISEE valido per il 2022 tiene in considerazione i redditi e i patrimoni che una famiglia aveva nel 2020. Troppo distante quindi per consentire una reale fotografia della situazione patrimoniale e reddituale di una famiglia che invece dovrebbe essere scattata allo stato attuale. In effetti il CAF del nostro lettore ha detto il giusto, e tutti gli innumerevoli documenti che servono per ottenere l’ISEE, dalla dichiarazione dei redditi al saldo e alla giacenza media dei conti in banca, devono essere riferiti all’anno 2020.   

ISEE corrente, cos’è e perché serve 

Una anomalia vera questa a tal punto che il legislatore ha deciso di intervenire in correzione. Da anni ormai c’è una versione diversa, chiamata ISEE corrente, che consente di avvicinare l’indicatore della situazione economica della famiglia, alla reale condizione economica e patrimoniale di una famiglia nell’immediato. Grazie a questa forma corrente dell’ISEE, una famiglia può, se ha subito delle variazioni significative rispetto al 2020, aggiornare di fatti l’ISEE. Tutto in modo tale da abbassarlo. Nell’ISEE incidono tutti i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare che sono tenuti a compilare la DSU. Allo stesso modo incidono tutti i patrimoni, sia immobiliari che mobiliari di ogni componente il nucleo familiare del richiedente.  

Variazioni reddituali significative per l’ISEE corrente 

Se per quanto riguarda le variazioni reddituali, come possono essere la perdita di un lavoro o la riduzione di salario, l’ISEE corrente può essere richiesto immediatamente dopo aver prodotto quello ordinario, per le variazioni patrimoniali i termini sono leggermente diversi. Infatti ad aprile di ogni anno si può intervenire nel caso in cui la condizione patrimoniale di una famiglia è variata.

In questo il caso del nostro lettore è assolutamente emblematico nel mettere in luce quando una famiglia può avere necessità di modificare l’ISEE. Soprattutto quando a variare è la propria condizione patrimoniale dal punto di vista delle dotazioni bancarie. In effetti un ISEE rapportato al 2020 può mettere in evidenza risparmi in banca che nel 2022 una famiglia non ha più. In questo caso utilizzando la versione dell’ISEE corrente si può intervenire.  

Occhio alla scadenza dell’ISEE corrente, è diversa  

L’ISEE ordinario vale un anno cioè fino al 31 dicembre di ogni anno. La versione corrente invece vale solo 6 mesi. Nel momento in cui scade l’ISEE corrente, questo deve essere subito rinnovato. Sempre se permangono le condizioni che hanno dato luogo alla prima richiesta. Infatti nel momento in cui si fruisce di una prestazione grazie all’ISEE corrente, nel momento in cui l’ISEE scade, l’ente che eroga il beneficio tornerà ad utilizzare l’ISEE ordinario che potrebbe escludere il beneficiario dalla prestazione, prima ricevuta grazie alla versione nuova dell’ISEE. Va detto inoltre che l’ISEE corrente per variazioni della situazione patrimoniale di una famiglia, può essere richiesto se tale variazione è pari ad almeno il 20%. 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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