Milioni di cittadini italiani sono convinti che nascondere i soldi sotto il materasso sia una scelta logica, che mette al riparo da qualunque rischio. In realtà, le cose non stanno esattamente così. Tutta colpa dell’inflazione, vale a dire l’aumento dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo. Ipotizzando un’inflazione al 2%, ciò significa che ogni anno una data somma nascosta metaforicamente sotto il materasso viene erosa fino al 2 per cento. Se l’inflazione rimane costante al 2% per tanti anni, e l’idea di base del materasso come isola felice resta la stessa, ecco che si possono avere conseguenze più che nefaste.
100.000 euro di capitale e inflazione al 2%: il risultato a distanza di 30 anni
Ipotizziamo che un signore agli inizi degli anni Novanta abbia voluto nascondere sotto il proprio materasso una somma pari a 100 mila euro. Impostiamo come inflazione media il valore del 2 per cento, anche se in alcuni anni l’inflazione ha raggiunto picchi massimi (6-7 per cento) e minimi (1 e 0 per cento). Dopo dieci anni, nei primissimi anni Duemila, il capitale di 100 mila euro ha un valore reale di 82 mila euro, con una perdita dunque pari al 18%. Trascorrono altri dieci anni, e il valore scende a 67 mila euro, con una perdita dunque del 33 per cento. Nei successivi dieci anni (si arriva ai giorni nostri), il valore reale di capitale rimasto è pari a 55 mila euro, con una perdita dunque complessiva in 30 anni del 45 per cento. Per la precisione, ciò che rimane dei 100 mila euro risparmiati sono 55.207,09 euro, con una perdita pari a 44.792 euro (centesimo più, centesimo meno).
Siete ancora sicuri che risparmiare i soldi sotto il materasso conviene?
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