L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha comunicato una serie di indicazioni rivolte ai beneficiari di prestazioni legate all’invalidità civile che non hanno comunicato i redditi rilevanti per il mantenimento o la concessione dei sussidi. Queste prestazioni, collegate a parametri reddituali, includono la pensione di inabilità civile, l’assegno mensile e le pensioni per ciechi civili (sia assoluti che parziali).
L’iniziativa, dettagliata nel Messaggio n. 4097/2024, mira a regolarizzare le posizioni di coloro che non hanno dichiarato i propri redditi per l’anno 2020, in ottemperanza agli obblighi normativi.
Prestazioni di invalidità civile e obblighi di comunicazione reddituale
Per legge, l’INPS è tenuto a verificare la situazione reddituale di chi percepisce i trattamenti di cui in premessa. La mancata comunicazione del reddito comporta l’impossibilità per l’ente di verificare se il beneficiario soddisfa i requisiti economici richiesti, determinando così la sospensione invalidità civile e, in ultima analisi, la revoca del sussidio.
Nel caso in cui non vengono comunicati i redditi, l’INPS procede in più fasi per informare i cittadini e dare loro la possibilità di regolarizzare la propria posizione.
Procedura di sospensione e revoca delle prestazioni
La prima fase del processo consiste nell’invio, da parte dell’INPS, di una comunicazione preventiva a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo avviso rappresenta un preavviso di sospensione invalidità civile, invitando il destinatario a dichiarare i redditi mancanti attraverso una richiesta di ricostituzione reddituale. Tale operazione può essere effettuata tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’INPS oppure con l’assistenza di un patronato. I beneficiari dispongono di un termine di 60 giorni per fornire le informazioni richieste.
Se, trascorso questo periodo, l’interessato non fornisce alcuna risposta, l’INPS sospenderà la prestazione, inviando una nuova comunicazione ufficiale che notifica l’avvenuta sospensione invalidità civile. A partire da questo momento, il beneficiario avrà ulteriori 120 giorni per regolarizzare la propria posizione.
Qualora il beneficiario non provveda a fornire i dati reddituali entro il termine di 120 giorni dalla sospensione, l’INPS procederà alla revoca definitiva della prestazione. Oltre alla revoca, l’ente richiederà la restituzione delle somme percepite per gli anni in cui non sono stati dichiarati i redditi. Questo debito può rappresentare un onere significativo per coloro che, per dimenticanza o per difficoltà amministrative, non hanno adempiuto agli obblighi richiesti.
Preavviso sospensione invalidità civile: richiamo alla responsabilità dei beneficiari
La comunicazione inviata dall’INPS sul preavviso di sospensione invalidità civile sottolinea l’importanza della responsabilità individuale nel mantenimento delle prestazioni sociali. La normativa vigente prevede che ogni beneficiario comune tempestivamente le variazioni reddituali che potrebbero influire sul diritto alle prestazioni. L’osservanza di tali obbligazioni, oltre a comportare la perdita dei benefici, può tradursi in un debito finanziario significativo.
Per evitare situazioni di disagio, è essenziale che i cittadini interessati si mantengano aggiornati sugli obblighi normativi e utilizzino i canali di supporto disponibili per adempiere alle richieste dell’ente previdenziale.
Riassumendo…
- L’INPS verifica redditi per mantenere prestazioni di invalidità civile legate a requisiti economici.
- Mancata comunicazione dei redditi comporta sospensione e possibile revoca delle prestazioni.
- L’INPS invia preavviso sospensione invalidità civile con 60 giorni per regolarizzare tramite canali telematici o patronato.
- Dopo la sospensione, 120 giorni concessi per dichiarare redditi prima della revoca definitiva.
- La revoca include anche la restituzione delle somme indebitamente percepite per redditi non dichiarati.
- I beneficiari devono utilizzare strumenti INPS e patronati per evitare sospensioni e sanzioni.