“Come la plastica sta sostituendo il legno e la carta, così i vestiti in ecopelle, pvc, vinile stanno sostituendo la vera pelle, al punto che tutto ciò che è fatto di questo materiale organico ci sembra fuori moda, come se appartenesse a un’epoca che non c’è più. Ben presto, ci toglieremo la nostra carne e il nostro sangue e lo sostituiremo con qualcosa di artificiale. Gli abbracci avranno il gusto del titanio, del pvc e della plastica“, afferma Fabrizio Caramagna.
Ormai viviamo in un mondo all’insegna dell’usa e getta, dove tutto ciò che non piace è rimpiazzato in men che non si dica da qualcosa di nuovo. Ne sono un chiaro esempio i vari dispositivi tecnologici, le auto e i mobili. In tutti questi casi bisogna sborsare del denaro. Un gesto di per sé semplice che per molti, complice la crisi economica in atto, può risultare complicato. In tale ambito fortunatamente giungono in aiuto varie agevolazioni, come ad esempio il bonus mobili. Ecco come funziona.
Agenzia delle Entrate, i requisiti per accedere al bonus mobili ed elettrodomestici nel 2023
Anche quest’anno è possibile ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici nel caso in cui si effettuino degli interventi di ristrutturazione sul proprio immobile. Tale bonus consiste in una detrazione calcolata su un importo pari a massimo otto mila euro per il 2023 e a cinque mila euro per il 2024. Tali importi sono comprensivi delle eventuali spese di trasporto e montaggio e devono essere ripartiti, in sede di dichiarazione dei redditi, in dieci quote annuali di pari importo.
In ogni caso, per poter beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici è fondamentale che i pagamenti vengano effettuati tramite strumenti tracciabili, quali bonifico, carta di debito o credito. Si può beneficiare della detrazione anche se l’acquisto viene effettuato attraverso un finanziamento a rate. Non sono accettati, invece, assegni bancari, denaro contante o altri mezzi di pagamento diversi da quelli prima citati.
Sostituzione pavimenti e tinteggiatura pareti: quando rientrano nel bonus mobili
I limiti massimi di spesa indicati nel precedente paragrafo si riferiscono alla singola unità immobiliare o la parte comune dell’edificio ristrutturato, comprese le pertinenze. Ebbene, come si evince dalla Guida dell’Agenzia delle Entrate, per ottenere la detrazione è necessario che vengano svolti i seguenti interventi edilizi, ovvero:
• “manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
• ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
• restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
• manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali”.
Bonus mobili condominio: come funziona
Gli interventi di manutenzione ordinaria, come tinteggiatura delle pareti e sostituzione dei pavimenti, sui singoli appartamenti quindi non danno diritto al bonus mobili. Quest’ultimo, però, non spetta solo per l’acquisto di mobili grazie a cui arredare la propria casa. Si ha diritto a tale agevolazione anche per l’acquisto di beni attraverso cui arredare aree condominiali oggetto di interventi di ristrutturazione. Entrando nei dettagli, così come si evince sempre dal sito dell’Agenzia delle Entrate, tra i lavori di manutenzione ordinaria su parti condominiali che danno diritto al bonus si annoverano:
- sostituzione di pavimenti
- tinteggiatura pareti e soffitti
- sostituzione di infissi esterni
- rifacimento di intonaci
- sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
- riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
- riparazione delle grondaie
- riparazione delle mura di cinta.
A tal proposito è bene sottolineare che gli interventi sulle parti comuni non permettono di beneficiare del bonus mobili per acquisti volti ad arredare il proprio immobile personale.