Quante volte è capitato che, facendo la spesa al supermercato e tornando a casa, ci siamo accorti di aver comprato una marea di prodotti che in realtà non ci servivano? I supermercati mettono quotidianamente in campo una serie di strategie di marketing volte ad accrescere il volume di vendite: ebbene, in questo articolo cercheremo di spiegare quali sono le strategie di mercato e soprattutto su quali istanze psicologiche fanno leva.
Come difendersi: la posizione dei prodotti negli scaffali e negli spazi – un primo esempio
Facciamo immediatamente un esempio di spesa al supermercato: siamo in fila e dobbiamo attendere per pagare alle casse.
Come siamo persuasi ad acquistare: le tecniche di vendita per la spesa al supermercato
Ecco le maggiori strategie di vendita e marketing che ‘subiamo’ quando facciamo la spesa al supermercato, ed è davvero difficile resistere, quante volte capita che, anche se facciamo una lista precisa di ciò che serve, torniamo a casa con prodotti che non avevamo inserito?
- I prodotti più acquistati (e di minore valore) come pangrattato, sale, farina sono spesso un po’ difficile da reperire, dobbiamo girare parecchio, chiedere agli impiegati che non troviamo mai quando servono, ebbene la strategia è semplice: in questo modo, quando si acquistano beni di alto consumo, giriamo per diversi scaffali, in maniera tale da indurci ad acquistare, notandoli, altri prodotti.
- Le offerte sui prodotti freschi, ad esempio, invogliano ad acquistare, ma è anche vero che spesso ci si ritrova dinanzi a sprechi di cibo e denaro, perché una quantità tale di prodotti non riusciamo davvero a consumarla.
- Ma parliamo delle offerte scontatissime: un supermercato, spesso, mette alcuni prodotti a prezzi davvero molto bassi, la convenienza c’è ma attenzione, spesso per bilanciare vengono alzati i prezzi di altri prodotti e il compratore ovviamente non se ne accorge.
- Lo strategia di marketing più diffusa e utilizzata si basa proprio sul funzionamento del nostro cervello: si tratta della presenza del numero ‘9’ sui cartellini dei prodotti – stando a studi di psicologia, quando il nostro cervello è immerso in un ambiente pieno di stimoli, come quello dei supermercati, tende a semplificare le sue operazioni e così un prodotto che costa 2,99 euro ci dà l’impressione di spendere meno che se trovassimo sul cartellino direttamente 3 euro.
- C’è poi la carta fedeltà, mediante la quale si può accedere a determinate tipologie di sconti e con l’accumulo di punti a premi o sconti sulla spesa: ebbene, gli studi hanno dimostrato come queste carte invoglino spesso a comprare prodotti che danno punti o che si trovano in offerta soltanto per i possessori e spesso si tratta di prodotto non di primissima necessità – in più fidelizzano al punto vendita.
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