Spese di casa in affitto e liti padrone-inquilino: ecco cosa paga l’uno e cosa l’altro 

Nel rapporto tra padrone di casa e inquilino spesso finisce in liti e cause giudiziarie, ma le regole sono chiare. 
2 anni fa
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affitti e spese

Finire davanti a un giudice nei rapporti tra condomini o tra padrone di casa e inquilino è uno degli argomenti senza dubbio più frequenti. Soprattutto quando c’è da ripartire le spese condominiali o quelle di manutenzione ordinaria o straordinaria della casa assoggettata a un contratto di affitto, litigare non è certo una cosa difficile. Eppure le normative e le regole esistono e sono piuttosto chiare in materia.  

“Buonasera, Ho un problema col mio padrone di casa. Infatti da qualche mese dobbiamo sostituire la caldaia per il riscaldamento delle abitazioni e per l’acqua calda, non essendo più a norma.

Questo quanto mi ha detto il nostro impiantista che è venuto a fare la manutenzione periodica della caldaia sottolineando come oltre che pericolosa, l’attuale caldaia mi consuma troppo gas e se arrivano i controlli delle autorità rischio sanzioni. Abbiamo già provveduto a comunicare al padrone di casa il giudizio del tecnico, che spinge per la sostituzione della caldaia. Ma lui asserisce che dovrei provvedere io e a mie spese. Ho ancora tre anni di contratto con lui, e mi hanno detto pure che potrebbe sfruttare delle agevolazioni in materia In modo tale che la sostituzione della caldaia gli costerebbe di meno rispetto a quando effettivamente costi. Non capisco perché abbia queste remore dal momento che la casa è sua e la caldaia resta a lui nel momento in cui io vado via di casa. So che esistono tabelle e regole che prevedono che dovrebbe essere lui a pagare. Premetto che con il padrone di casa litighiamo costantemente anche per le spese di condominio o di riparazione, e pago sempre io. Chiedo a voi delucidazioni in materia.” 

Chi paga le spese tra inquilino e proprietario per le case in affitto 

Anche se diverse, le regole riguardo le spese di manutenzione sia ordinaria che straordinaria delle case nelle questioni condominiali o in quelle degli affitti vanno nella stessa direzione.

Nei contratti di fitto il locatore è il cosiddetto padrone di casa, mentre il conduttore è l’inquilino. Come dicevamo le liti e i contenziosi tra locatore e conduttore sono davvero molteplici. Eppure il Codice Civile prevede già delle regole fisse da seguire. Infatti il padrone di casa deve mettere in atto sull’immobile tutte le riparazioni e tutti gli aggiustamenti, naturalmente a sue spese, tali da far godere in pieno del bene all’inquilino. Sempre per il codice civile l’inquilino deve mettere mani alla casa per quanto riguarda la manutenzione ordinaria o la piccola manutenzione. 

Cosa paga l’inquilino nei contratti di affitto sulla casa

Meglio sottolineare quali sono le spese che deve sostenere l’inquilino dal momento che è quest’ultimo che ci ha scritto chiedendo delucidazioni. Naturalmente su di lui gravano le spese dei consumi e quindi quelle di acqua, luce e gas. Sull’inquilino gravano anche le spese nell’eventuale manutenzione dell’ascensore per esempio oppure anche quelle del servizio di portineria nel caso in cui sia previsto nel condominio dove abita. Queste però sono regole generali che nella pratica servono a poco. Perché i contenziosi non nascono certo su chi deve pagare le pulizie della casa dal momento che è evidente che tocchino a chi la casa la abita. Per questo esistono delle tabelle che prevedono la ripartizione delle spese, per tipologia, tra proprietario e inquilino. 

La ripartizione delle spese tra inquilino e proprietario 

In genere, per evitare rischi e contenziosi, l’opportunità sarebbe quella di inserire nel contratto, quante più cose è possibile, anche in riferimento alle spese. Soprattutto nei condomini la situazione è da prendere con molle. Le spese condominiali di natura sono a carico dell’inquilino. Nel contratto di affitto si possono inserire le percentuali di ripartizione di queste spese tra proprietario e inquilino.

Solo che il proprietario resta responsabile nei confronti del condominio, nel caso in cui l’inquilino non paghi.  Deve pagare lui la carenza dell’inquilino, salvo poi farsi risarcire da quest’ultimo. Infatti è fatto obbligo al conduttore di rimborsare il padrone di casa entro 60 giorni. Questo per non rischiare la risoluzione del contratto, cioè lo sfratto.  

Caldaia da sostituire, è manutenzione ordinaria o straordinaria? 

Come abbiamo detto prima, la manutenzione ordinaria, comprese le spese di ispezioni e di collaudo sono a carico dell’inquilino. Sostituire la caldaia, come nel caso specifico del nostro lettore non può essere considerata un’opera di ordinaria manutenzione. Di conseguenza la spesa è a carico del proprietario. La manutenzione straordinaria degli impianti infatti è a completo carico del proprietario. Naturalmente se nel contratto non è stato inserito qualcosa di diverso, che per esempio lascia la sostituzione della caldaia a carico dell’inquilino, salvo poi il diritto di smontarla nel momento in cui il contratto di affitto cessa. Nello specifico, sulla caldaia, la pulizia annuale degli impianti è a carico dell’inquilino. Diverso il caso di opere straordinarie quali possono essere la sostituzione della caldaia o il rifacimento dell’impianto quindi.  

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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