Spese di istruzione nel 730: detrazione ridotta con il rimborso mensa

Se abbiamo ricevuto un rimborso del corrispettivo pagato per il servizio mensa, la detrazione deve essere calcolata su una spesa ridotta
4 anni fa
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Qualche giorno fa, su apposita richiesta ammessa dal comune competente, ho ricevuto un rimborso della retta afferente il servizio mensa 2020. Servizio prestato nella scuola elementare frequentata da mio figlio. Il rimborso è di circa 250 euro.

Ai fini della detrazione delle spese di istruzione, come deve essere trattato tale rimborso? Nel prossimo 730/2021, periodo d’imposta 2020, posso portare in detrazione tutta la spesa sostenuta nel 2020 al lordo del relativo rimborso 2021?

La detrazione per le spese di istruzione

L’art.15 del TUIR, alla lettera e-bis), riconosce una detrazione del 19% sulle spese di istruzione sostenute nel corso dell’anno.

 Nello specifico, per le spese di istruzione sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione (articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62): è ammessa una detrazione del 19% su una spesa max di importo annuo non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Le spese detraibili: dalla mensa al trasporto scolastico

Rientrano tra le spese detraibili (circolare, Agenzia delle entrate, n° 19/e 2020):

  • la mensa scolastica (Circolare 2.03.2016 n. 3 risposta 1.15) e i servizi scolastici integrativi quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola (Risoluzione 4.08.2016, n. 68). Per tali spese, la detrazione spetta anche quando il servizio è reso per il tramite del comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola e anche se non è stato deliberato dagli organi d’istituto essendo tale servizio istituzionalmente previsto dall’ordinamento scolastico per tutti gli alunni delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie e secondarie di primo grado (Circolare 6.05.2016 n. 18 risposta 2.1);
  • le gite scolastiche,
  • l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza);
  • il trasporto scolastico.

Oltre alla tasse a titolo di iscrizione e di frequenza e ai contributi obbligatori.

Sono detraibili, anche i contributi volontari e le erogazioni liberali deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenuti per la frequenza scolastica. Contributi ed erogazioni, diversi da quelli che costituiscono erogazioni liberali finalizzati all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa che danno diritto alla detrazione ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. i-octies), del TUIR.

Le spese di istruzione nel 730: detrazioni e rimborsi

Le spese di istruzioni possono essere indicate nel quadro RP del modello Redditi o nel quadro E del 730, con il codice 12., righi da E8 a E10.

Inoltre, ai fini della dichiarazione precompilata gli istituti scolastici inviano all’Agenzia delle Entrate una comunicazione contenente i dati relativi alle spese per istruzione scolastica e alle erogazioni liberali ricevute, sostenute nell’anno d’imposta precedente da parte delle persone fisiche. Devono essere comunicati anche i rimborsi delle spese scolastiche e delle erogazioni liberali restituite. Nel caso specifico del lettore, dovrebbe essere il comune a comunicare i rimborsi all’Agenzia delle entrate. Nel prossimo anno.

L’invio delle comunicazioni è facoltativo per il 2020 e 2021; diventa obbligatorio a partire dal 2022.

Dunque, se ricorriamo alla dichiarazione precompilata, le spese di istruzioni potrebbero essere già precaricate.

Il rimborso della mensa scolastica riduce la detrazione: la risposta al lettore

Fatta tale ricostruzione doverosa, diamo una risposta al nostro lettore.

Noi di investire oggi riteniamo che il lettore potrebbe agire nei seguenti modi:

  • detrarre la spesa per intero nella dichiarazione 2021, periodo d’imposta 2020;
  • assoggettare a tassazione separata il rimborso 2021, nella dichiarazione 2022, periodo d’imposta 2021.

Questo secondo passaggio è necessario perchè la detrazione è ammessa sempre e solo per la parte di spesa che è rimasta effettivamente a carico.

In alternativa, noi riteniamo sia la scelta più corretta, è opportuno detrarre le spese di istruzione al netto del rimborso ricevuto, già nella prossima dichiarazione dei redditi. Sempre nel limite della spesa max detraibile pari a 800 euro. Il prossimo anno non sarà necessario assoggettare il rimborso a tassazione separata.

In conclusione non è ammessa la detrazione per la parte relativa al rimborso mensa.

In tal modo si mette a riparo da qualsiasi controllo del Fisco. Sempre nel rispetto di tutte le condizioni richieste per detrarre la spesa. Si pensi ad esempio all’obbligo di pagamento tracciabile.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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