Jack Ma, il numero uno di Alibaba, il sito di e-commerce cinese con un fatturato da fare invidia a qualsiasi colosso internazionale, ha promesso pochi giorni fa al presidente Donald Trump di creare un milione di posti di lavoro negli USA, dopo averlo incontrato nella sua “Trump Tower” di New York. Aldilà della credibilità della promessa, la visita del manager al nuovo capo dell’amministrazione USA sta facendo sperare in un avvicinamento delle posizioni tra Washington e Pechino, i cui rapporti non si annunciano facili nei prossimi quattro anni.
Lo stesso Ma svela di essere stato respinto dieci volte dalla Harvard, prima di venire accettato. Insomma, spese militari alla base dell’insoddisfazione popolare? Alcune cifre appaiono eclatanti: negli ultimi 20 anni, quelli che dal 1996 ad oggi, gli USA hanno speso oltre 10.700 miliardi di dollari, pari alla media del 3,8% del loro pil nello stesso arco di tempo.
Obama il più “guerrafondaio” dal 1996
Lo scorso anno, ad esempio, con 634 miliardi di dollari, le spese militari americane sono state superiori a quelle degli altri sette paesi successivi messi insieme, ovvero di Cina, Arabia Saudita, Russia, Regno Unito, India, Francia e Giappone, assorbendo oltre la metà delle spese discrezionali del governo federale e il 16% del budget complessivo. L’istruzione, tanto per tornare al ragionamento di Ma, è costata al governo federale appena 79 miliardi, 8 volte meno.
Ma il vero stupore è forse un altro: sapete chi è stato il presidente americano dal 1996 ad oggi ad avere speso di più nella difesa, guadagnandosi la palma di “guerrafondaio” dell’ultimo ventennio? Il Premio Nobel per la Pace, Barack Obama. Sotto di lui, le spese militari hanno sfiorato i 6.000 miliardi di dollari, attestandosi alla media 4,2% del pil. Il predecessore George W.Bush, che pure non è passato alla storia come un pacifista, ha speso, invece, nella media dell’ultimo ventennio e in perfetta linea con il secondo mandato di Bill Clinton, ovvero il 3,8% del pil.