Spese sanitarie 2020: detrazioni per tutti al 19%, ma solo se si usa il bancomat

Sparisce il tetto dei 120.000 euro di reddito per la detrazione al 19% delle spese sanitarie in dichiarazione dei redditi. Resta obbligatorio l’uso del bancomat.
5 anni fa
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Passo indietro del governo sulle detrazioni per spese sanitarie al 19%. Con un emendamento dello scorso 9 dicembre è stata confermata in legge di bilancio la detraibilità per tutti i contribuenti, indipendentemente dal loro reddito, delle spese sanitarie.

Inizialmente la manovra aveva previsto una rimodulazione dei parametri di detrazione delle spese legate al reddito percepito dal contribuente. In sostanza per chi avrebbe percepito nel 2020 più di 120.000 euro avrebbe visto ridursi la percentuale di detrazione delle spese sanitarie fino al completo azzeramento con redditi superiori a 240.000 euro.

Una norma che stava iniziando a minare l’impalcatura dei bonus fiscali nelle sue fondamenta, laddove i contribuenti sostengono ogni anno la maggior parte delle spese.

Modalità di pagamento spese sanitarie

Restano però confermate le variazioni introdotte sulle modalità di pagamento in ossequio alla lotta all’evasione fiscale. Dal prossimo anno sarà possibile usufruire delle detrazioni fiscali in fase di dichiarazione dei redditi, solo se si paga con mezzi tracciabili. Unica eccezione, per ora, sono le spese sanitarie che possono essere saldate in contanti presso le strutture pubbliche e le farmacie. Pertanto sarà possibile usufruire delle detrazioni al 19% solo se si paga con mezzi di pagamento elettronici e tracciabili (bancomat, carta di credito, bonifico). L’utilizzo dei contanti sarà sempre possibile, ma il contribuente perderà il diritto alle detrazioni Irpef. Quindi niente più pagamento in contanti dal dentista se si vuole beneficiare delle detrazioni al 19% per spese mediche e sanitarie nel modello 730.

Detrazioni spese sanitarie: in contati al SSN, con bancomat ai privati

La norma si inserisce nel più ampio quadro previsto per la lotta all’evasione fiscale e che spesso si annida anche fra medici, dentisti e operatori del sistema sanitario privato.  La novità è rilevante soprattutto in alcuni settori in cui l’utilizzo del contante risulta essere ancora oggi preponderante e laddove le commissioni bancarie incidono sull’utilizzo dei POS.

L’art. 85 del disegno di legge di bilancio 2020 introduce così nuove regole sul pagamento delle spese detraibili ai fini Irpef. Le detrazioni fiscali del 19% saranno riconosciute a condizione che la relativa spesa sia sostenuta con bonifico bancario o postale, oppure con altri mezzi di pagamento tracciabili, come carte o bancomat. Così, secondo quanto previsto dal comma 2 dell’art. 85 “La disposizione di cui al comma 1 (tracciabilità delle detrazioni) non si applica alle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Pagamento in contanti presso farmacie

Unica eccezione è rappresentata dalle spese sostenute presso le farmacie dove sarà sempre possibile pagare mediante contanti. Per usufruire delle detrazioni fiscali, però, sarà necessario abbinare alla ricevuta la propria tessera sanitaria al fine di riportare il codice fiscale sulla ricevuta (scontrino parlante). Anche presso strutture sanitarie pubbliche, laddove viene richiesto il tesserino sanitario che andrà ad abbinarsi agli importi pagati in fattura, si potrà continuare a pagare mediante contanti liberamente, nel rispetto del limite imposto dalla legge fino a 2.000 euro a partire dal 1 gennaio 2020 (soglia che si abbasserà a 1.000 nel 2021).

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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