La detrazione spese sanitarie nel 730 avviene secondo il principio di cassa. Quindi, ad esempio, nel 730/2023 (anno d’imposta 2022) si detraggono le spese “pagate” dal contribuente nel 2022.
Ma cosa succede nel caso in cui la spesa è pagata a rate per via di un prestito fatto tramite finanziaria?
Si pensi al caso dell’acquisto di un dispositivo medico di importo abbastanza elevato per il quale si ricorre ad un prestito. In questi casi, è la finanziaria a pagare l’intero importo al negoziante.
In tale situazione, il contribuente detrae la spesa man mano che paga le rate, oppure detrae tutto nell’anno in cui ha fatto il prestito? E, quindi, nell’anno d’imposta in cui la finanziaria ha pagato l’intera spesa al negoziante?
L’obbligo di tracciabilità
In primis ricordiamo che, a partire dal periodo d’imposta 2020, le spese detraibili al 19% (tra cui anche quelle sanitarie) possono essere portate in dichiarazione redditi solo laddove il pagamento risulti da strumento tracciabile, ossia:
- bonifico
- carte di debito, di credito e prepagate
- assegni bancari e circolari
- altri sistemi di pagamento che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione dell’autore del pagamento al fine di facilitare gli eventuali controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Non serve la tracciabilità e, quindi, la detrazione è ammessa anche se la spesa è pagata in contanti, in caso di:
- acquisti di medicinali (anche omeopatici)
- spese per dispositivi medici e protesi sanitarie
- prestazioni sanitarie rese da struttura pubblica o da struttura privata accreditata al SSN).
Come detrarre le spese sanitarie pagate a rate
In merito alla casistica della detrazione spese sanitarie pagate a rate, occorre distinguere a seconda che la rateizzazione è concessa direttamente da chi fornisce la prestazione oppure se la rateizzazione è per via del ricorso ad una finanziaria.
Nell’ipotesi in cui il pagamento in più rate è concesso direttamente da chi fornisce la prestazione, allora in ciascun anno d’imposta si detraggono le rate di spesa “pagate” in quello stesso anno.
Laddove, invece, ad esempio, per pagare i 10.000 euro della protesi, il paziente ricorre ad un prestito tramite finanziaria che pagherà direttamente il dentista, allora questi potrà detrarre l’intero importo di 10.000 euro nell’anno d’imposta in cui fa il prestito. Quindi, se il prestito è fatto nel 2022 e la finanziaria liquida il dentista nel 2022, il paziente porta in detrazione l’intera spesa di 10.000 euro nel 730/2023 (anno d’imposta 2022).
Diverso il discorso in cui il paziente ricorre ad un prestito personale. In tal caso la finanziaria liquida il prestito a lui stesso che poi pagherà le rate al dentista. Dunque, in questa ipotesi vale lo stesso discorso visto per la rateizzazione concessa direttamente dal dentista.
Riassumendo…
- la detrazione spese sanitarie nel 730 è secondo il principio di cassa
- il pagamento della spesa deve risultare da pagamento tracciabile
- sono detraibili anche se pagati in contanti l’acquisto di medicinali, l’acquisto di dispositivi medici e protesi sanitarie, prestazioni sanitarie resa da struttura pubblica o da struttura privata accreditata al SSN
- se il pagamento della spesa in più rate è concesso direttamente da chi fornisce la prestazione, allora in ciascun anno d’imposta si detraggono le rate di spesa “pagate” in quello stesso anno
- se il pagamento a rate è per via della finanziaria (che liquida direttamente chi fornisce la prestazione), il contribuente detrae la spesa sanitarie interamente nell’anno d’imposta in cui la finanziaria paga chi ha fornito la prestazione.