Spese scolastiche nel modello 730: quali detrazioni per l’istruzione

Le spese scolastiche possono essere scaricate nel 730 o nel modello Redditi, la detrazione è al 19% su una spesa massima di 800 euro per figlio
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730 precompilato 2023

Con l’inizio dell’anno scolastico i genitori fanno il conto di quanto hanno speso per iscrizione, libri, materiale di cancelleria e tutto ciò che serve ai propri figli per frequentare la scuola con gli adeguati strumenti. Poi la palla passerà al commercialista o al Caf che dovranno capire quali di queste spese scolastiche potranno essere inserite nel 730. O nel modello Redditi.

Le spese scolastiche fanno parte delle c.d. spese di istruzione. Anche le spese universitarie sono considerate spese di istruzione e possono essere scaricate in dichiarazione dei redditi.

Le norme che ammettano la detrazione delle spese scolastiche e delle spese universitarie sono tra loro separate.

Da qui, nel presente approfondimento analizzeremo le condizioni e i requisiti da rispettare per la detrazione delle spese scolastiche con un cenno anche alle spese di istruzione universitaria.

La detrazione delle spese scolastiche

La norma che ammette la detrazione delle spese scolastiche è l’art.15, lettera e-bis del DPR 917/86, TUIR.

Sono detraibili le spese di istruzione sostenute per la frequenza di: scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione (articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n.62).

Dunque, la detrazione spetta in relazione alle spese per la frequenza di:

  • scuole dell’infanzia (scuole materne);
  • scuole primarie e scuole secondarie di primo grado (scuole elementari e medie);
  • scuole secondarie di secondo grado (scuola superiore);
  • sia statali sia paritarie private e degli enti locali.

La detrazione spetta anche in caso di iscrizione ai corsi istituiti in base all’ordinamento antecedente il decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212, presso i Conservatori di Musica e
gli Istituti musicali pareggiati, in quanto riconducibili alla formazione scolastica secondaria (Circolare 13.05.2011 n. 20/E, risposta 5.3).

Le spese per la frequenza dei nuovi corsi di formazione istituiti ai sensi del citato DPR n.

212 del 2005 possono, invece, considerarsi equiparabili alle spese sostenute per l’iscrizione ai corsi universitari.

La detrazione è pari al 19% della spesa sostenuta. Nel complesso ossia in riferimento allo stesso anno, è possibile detrarre una spesa massima non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente.

Si veda la guida ADE sulle agevolazioni fiscali 2024.

L’agevolazione spetta anche per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Quali spese scolastiche si possono detrarre nel modello 730?

Le spese di istruzione detraibili comprendono:

  • le tasse di iscrizione e frequenza;
  • i contributi versati per i corsi e laboratori di lingue, teatro, musica e altre attività, purché organizzati dalle scuole frequentate;
  • il trasporto scolastico, anche se fornito da soggetti esterni alla scuola;
  • le gite scolastiche e, in genere, le attività culturali e ricreative svolte per ampliare l’offerta formativa;
  • la mensa, sia se il servizio è prestato dalla scuola ovvero fornito dal Comune o da altri Enti.

Non sono detraibili, invece, le spese per l’acquisto dei libri di testo, di materiali di cancelleria, di zaini, astucci e cartelle.

I genitori di bambini o ragazzi affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), diagnosticati e certificati dal medico, possono fruire di una detrazione del 19% per l’acquisto di strumenti didattici e supporti tecnici o informatici compensativi, necessari per aiutarli nello studio e nell’apprendimento, senza alcun limite di spesa.

Come inserire le spese per la scuola o l’università nella dichiarazione dei redditi?

Le spese per istruzione scolastica possono essere inserite nel 730 o nel modello Redditi. Quadro E del 730 o quadro RP del modello Redditi. Le spese di istruzione scolastica vanno indicate con il codice 12. Quelle di istruzione universitaria con il codice 13. Codice 33 per le rette relative alla frequenza di asili nido (Art. 2, comma 6, della legge 22 dicembre 2008, n. 203).

Attenzione, gli importi indicati non possono essere superiori ai limiti di seguito riportati.

Quali sono i limiti di detrazione per le spese scolastiche?

Come detto, le spese scolastiche sono detraibili al 19% della spesa totale sostenuta nel corso dell’anno d’imposta considerato.

Il limite massimo di detrazione varia in base al tipo di scuola frequentata:

  • per gli asili nido: il limite massimo dell’importo detraibile è di 632 euro per ciascun figlio (quindi la detrazione massima ammonta a 120 euro all’anno);
  • per la scuola materna, elementare, media e superiore il tetto massimo di spesa è di 800 euro per ogni alunno (quindi si può scaricare fino a 152 euro);
  • per le università pubbliche non c’è un limite massimo di spesa; quindi, la detrazione del 19% spetta sull’intero importo delle spese sostenute;
  • per le università non statali, l’importo delle spese universitarie detraibili non può superare alcuni limiti fissati dal Ministero.

Se le spese sono sostenute da entrambi i genitori, la detrazione può essere ripartita tra loro secondo quanto effettivamente pagato da ciascuno. E possibile annotare la ripartizione della spesa anche sul documento che ne attesta il sostenimento.

Anche questo tipo di detrazioni subiscono un taglio di 260 euro nel 2024.

I limiti per le università private, anche telematiche

I  limiti di spesa per le università private sono così individuati:

  • Area medica: € 3.900 (Nord), € 3.100 (Centro), € 2.900 (Sud e isole);
  • Area Sanitaria: € 3.900 (Nord), € 2.900 (Centro), € 2.700 (Sud e isole);
  • Scientifico-Tecnologica: € 3.700 (Nord), € 2.900 (Centro), € 2.600 (Sud e isole);
  • Umanistico-sociale: € 3.200 (Nord), € 2.800 (Centro), € 2.500 (Sud e isole).

Per i corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello € sono stati confermati i seguenti limiti, rispettivamente per Nord, Centro, Sud e isole: 3.900, € 3.100, € 2.900.

Agli importi individuati dal MIUR va sommato quello della tassa regionale per il diritto allo studio.

Per quanto riguarda le Università telematiche, nella circolare n°24/E 2022, l’Agenzia delle entrate ha ribadito che:

le spese per i corsi di laurea svolti dalle università telematiche possono essere detratte, al pari di quelle per la frequenza di altre università non statali, facendo riferimento all’area tematica del corso e, per l’individuazione dell’area geografica, alla regione in cui ha sede legale l’università (Circolare 06.05.2016 n. 18/E, risposta 2.3).

Dunque valgono i limiti sopra elencati.

Spese di istruzione universitaria. Cosa si può scaricare?

Rientrano nelle spese universitarie detraibili al 19% (vedi art. 15, lett. e), del TUIR):

  • le tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
  • le spese sostenute per la cosiddetta “ricognizione” (si tratta di un diritto fisso da corrispondere per anno accademico da coloro che non abbiano rinnovato l’iscrizione per almeno due anni accademici consecutivi, che consente di riattivare la carriera pagando e regolarizzando eventuali posizioni debitorie relative ad anni accademici precedenti al periodo di interruzione);
  • le soprattasse per esami di profitto e laurea;
  • i costi per la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria (Risoluzione 11.03.
    2008 n. 87);
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti, presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica.

Sono detraibili anche anche le spese sostenute per: ricongiunzione di carriera; iscrizione all’appello di laurea e rilascio della pergamena; frequenza a corsi singoli, finalizzati o meno all’ammissione a un corso di laurea magistrale; trasferimenti di ateneo; passaggi di corso.

Spese scolastiche 730. Quali documenti conservare?

È importante conservare tutti i documenti che attestano le spese sostenute, come:

  • Ricevute di pagamento delle tasse scolastiche.
  • Ricevute di pagamento della mensa scolastica o delle attività extra-scolastiche.
  • Eventuali comunicazioni da parte della scuola relative a gite o attività.

Questi documenti potrebbero essere richiesti in fase di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia delle entrate potrebbe richiederli entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Riassumendo…

  • Le spese scolastiche e quelle universitarie possono essere scaricate nel 730 o nel modello Redditi;
  • è possibile detrarre il 19% delle spese scolastiche nel 730 su un massimo di € 800 di spese per ciascun figlio a carico, recuperando quindi un massimo di €152 per figlio;
  • per le università pubbliche non c’è un limite massimo di spesa; quindi, la detrazione del 19% spetta sull’intero importo delle spese sostenute;
  • per le università non statali, l’importo delle spese universitarie detraibili al 19% non può superare alcuni limiti fissati dal Ministero.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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