Spese veterinarie, l’elenco delle detraibili

Le spese veterinarie possono essere detratte fiscalmente, offrendo un supporto concreto per chi investe nella salute degli animali domestici
1 giorno fa
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spese veterinarie
Foto © Pixabay

Le spese veterinarie rappresentano una voce significativa per chi si prende cura della salute degli animali domestici. Fortunatamente, l’ordinamento fiscale italiano prevede la possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale per alcune tipologie di costi sostenuti per il benessere degli amici a quattro zampe.

Vediamo nel dettaglio come funziona questa agevolazione, ma soprattutto quali spese sono incluse e come usufruirne al meglio.

In cosa consiste la detrazione per spese veterinarie

La normativa italiana consente di detrarre il 19% dalle spese veterinarie sostenute durante l’anno fiscale. Tuttavia, questa detrazione si applica solo sulla parte di spesa che supera una franchigia di 129,11 euro e fino a un massimo di 550 euro.

Ciò significa che l’importo effettivo su cui calcolare la detrazione non può eccedere 420,89 euro, ossia la differenza tra il tetto massimo e la franchigia.

Ad esempio, se le spese veterinarie ammontano a 400 euro, sarà possibile detrarre il 19% su 270,89 euro (400 – 129,11), ottenendo un risparmio fiscale di circa 51,47 euro. Questo meccanismo consente di alleggerire il peso economico delle cure veterinarie, pur mantenendo dei limiti per evitare abusi.

Tipologie di spese veterinarie detraibili

Le spese che rientrano nella detrazione fiscale sono chiaramente definite dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) all’articolo 15, comma 1, lettera c-bis. Nello specifico, possono essere portate in detrazione:

  • prestazioni professionali del medico veterinario – qualsiasi servizio fornito da un veterinario qualificato è incluso, come visite di controllo, diagnosi e interventi terapeutici;
  • acquisto di medicinali veterinari prescritti – rientrano nelle spese detraibili i farmaci prescritti dal veterinario e necessari per la cura dell’animale. È fondamentale conservare sia la ricetta che lo scontrino fiscale, che deve riportare il codice fiscale del contributore e la natura del prodotto acquistato;
  • analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie – spese come esami diagnostici, analisi di laboratorio, interventi chirurgici e altre procedure specialistiche rientrano tra quelle agevolabili.

Quali animali rientrano nella detrazione

La possibilità di detrarre le spese veterinarie non si applica indistintamente a tutti gli animali.

Il Ministero delle Finanze, tramite appositi decreti, indica le tipologie di animali per le quali è consentita l’agevolazione.

La detrazione è prevista per gli animali da compagnia o per quelli detenuti a scopo sportivo. Sono, quindi, esclusi gli animali allevati per fini produttivi, come quelli destinati alla vendita o alla macellazione.

Chi può usufruire della detrazione

La detrazione è riconosciuta alla persona che ha sostenuto la spesa, indipendentemente dal fatto che sia o meno il proprietario registrato dell’animale. Questo aspetto consente, ad esempio, a un familiare o a un convivente di detrarre i costi sostenuti, a patto che il pagamento sia stato effettuato in modalità tracciabile. Tra i metodi di pagamento ammessi rientrano:

  • bonifico bancario o postale (non serve bonifico parlante);
  • carta di credito o debito;
  • altri sistemi elettronici tracciabili.

Il pagamento in contanti, invece, non dà diritto alla detrazione, anche se documentato da una ricevuta fiscale.

Documentazione necessaria e indicazione in dichiarazione redditi

Per accedere al beneficio fiscale, è essenziale conservare una documentazione completa e precisa.

Tra i documenti che devono essere custoditi vi sono:

  • fatture o ricevute del veterinario, che riportino chiaramente il codice fiscale del contribuente e la descrizione della prestazione fornita;
  • scontrini fiscali parlanti per l’acquisto di farmaci, in cui siano indicati il ​​codice fiscale del compratore e il codice identificativo del prodotto;
  • prove di pagamento tracciabile , come estratti conto bancari o ricevute dei sistemi elettronici utilizzati.

Le spese veterinarie vanno riportate nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche. La sezione dedicata alle detrazioni prevede uno spazio apposito per indicare gli importi relativi alle spese mediche veterinarie. È importante assicurarsi che i dati siano inseriti correttamente per evitare errori o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Lo sgravio è secondo il principio di cassa.

Quindi, le spese “pagate” nel 2024 si detraggono nel 730/2025 (anno d’imposta 2024) e le spese “pagate” nel 2025 si potranno detrarre nel 730/2026 (anno d’imposta 2025)

Riassumendo.

  • Detrazione al 19%: spese veterinarie detraibili oltre 129,11€ fino a 550€.
  • Spese incluse: prestazioni veterinarie, farmaci prescritti, analisi e interventi specialistici.
  • Animali ammessi: solo animali da compagnia o sportivi, esclusi quelli a fini produttivi.
  • Richiedente: detrazione concessa a chi sostiene la spesa, anche non proprietario.
  • Pagamento tracciabile: obbligatorio usare metodi elettronici; contanti esclusi dalla detrazione.
  • Documentazione: conservare ricevute, scontrini parlanti e prove di pagamento per la dichiarazione fiscale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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