Marina Elvira Calderone è il nuovo ministro del Lavoro, e si dovrà occupare della riforma del reddito di cittadinanza.
I giochi sono finalmente fatti. Giorgia Meloni ha appena prestato giramento, diventando la nuova presidente del Consiglio dei ministri, la prima premier donna del nostro Paese.
La squadra dei ministri da lei scelta è formata da tanti uomini politici, ma anche da alcuni tecnici. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è stato confermato il nome che circolava già dei giorni scorsi, ossia quello della Marina Elvira Calderone, da circa 20 anni presidente del consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro.
Cosa pensa la neo ministra del lavoro Calderone del reddito di cittadinanza?
Come già detto in apertura, Marina Elvira Calderone è il nuovo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un Ministero cruciale, anche perché è lo stesso che dovrà occuparsi delle problematiche legate al reddito di cittadinanza. L’esperienza della Calderone è indiscussa: consulente del lavoro dal 1994, da quasi due decenni presidente del consiglio nazionale dell’ordine. Durante il primo governo Conte, Calderone era stata proposta come presidente dell’INPS, con l’appoggio della coppia Di Maio-Salvini. Durante il governo Renzi, è stata nominata nel consiglio di amministrazione di Leonardo, ruolo che ha mantenuto fino al 2020.
Nonostante sia un nome molto apprezzato (non solo dal centro destra), la neo ministra Calderone non sembrerebbe essere contraria al reddito di cittadinanza. La stessa, in passato, li ha definito come “un’ottima intuizione se accompagnata dalla possibilità del sistema di offrire opportunità”, che deve essere mantenuto non solo per i fragili. Un’idea, quest’ultima, lontana dalla linea di Giorgia Meloni, la qual in campagna elettorale ha parlato della necessità di sostituire il reddito di cittadinanza con il reddito di solidarietà: un sussidio a favore dei nuclei familiari “fragili”, ma non ai giovani senza un lavoro.
Ovviamente, è ancora presto per parlare delle possibili modifiche al reddito di cittadinanza. Sicuramente ne sapremo di più tra poche settimane, quando il nuovo esecutivo dovrà occuparsi della Legge di Bilancio 2023.