Non tutti i club hanno sponsor sulla maglia
Ma com’è stata ripartita la torta tra le 20 squadre di serie A? Partiamo subito con un dato: non tutti i club hanno uno sponsor sulla maglia. L’anno scorso non lo avevano in sei, ovvero Roma, Lazio, Palermo, Genoa, Sampdoria e Fiorentina. Per quest’ultima si è trattato di una scelta, avendo deciso di fare campagna per “Save the children”, ma già quest’anno può contare sullo sponsor di Folletto per 3,5 milioni.
Particolarmente grave che nessuna delle due squadre capitoline sia in grado di trovare sponsor adeguati alle rispettive maglie (la Roma ne è priva da 5 anni), così come quelle del derby della Lanterna.
Sponsor concentrati sulle grandi squadre
L'”anomalia” sta nel fatto che lo sponsor della squadra emiliana è il Mapei di Giorgio Squinzi, il proprietario dello stesso club. Questi ha, anzi, dovuto anche ridurre gli introiti elargiti al Sassuolo con lo sponsor, che nella stagione 2014/2015 ammontavano a 22 milioni. Il fairplay finanziario voluto dalla UEFA, infatti, impone un tetto massimo del 30% degli incassi derivanti dallo sponsor sulle maglie rispetto a quelli totali realizzati da una squadra; oltre tale soglia scattano le indagini. Per questo, a fronte di ricavi totali per circa 60,7 milioni di euro nel 2015, il Sassuolo si è vista ridurre di 4 milioni la fetta dei ricavi derivanti dal Mapei. Nel 2011, a fronte di poco più di 20 milioni di ricavi, il club derivava il 71% dallo sponsor di casa Squinzi.
Nel complesso, le prime suddette cinque squadre fatturano grazie agli sponsor sulle maglie intorno ai 72 milioni di euro, l’86% del totale.