Sportelli bancari sempre più ridotti: che sta succedendo?

Lo scorso anno chiusi 554 sportelli bancari sul territorio nazionale, un'ulteriore contrazione del 2,6% rispetto al 2021. Che sta succedendo?
2 anni fa
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Settore bancario in piena rivoluzione.

Gli sportelli bancari sono sempre più ridotti sul territorio nazionale per cui andare in banca sta diventando un lusso per pochi.

Sono soprattutto i piccoli paesi i più colpiti in quanto è aumentato il numero di persone che non ha accesso a una filiale nel proprio comune di residenza.

Al momento si tratta di oltre 4 milioni di individui ma il numero è destinato a crescere. Inoltre sono 6 milioni gli italiani che risiedono nei comuni nei quali c’è solo uno sportello che rischia anch’esso di chiudere.

In più è calato il rapporto tra popolazione e numero di sportelli, da 36,5 a 35,5 ogni centomila abitanti. L’alternativa potrebbe essere la banca online ma non tutti sanno utilizzare correttamente gli strumenti elettronici.

Il problema non è solo nei piccoli centri

L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl comunica che la situazione inerente al calo degli sportelli bancari è preoccupante.

L’Osservatorio ha elaborato i dati resi disponibili al 31 dicembre 2022 dall’Istat e da Bankitalia e da esso si evince che il problema è grave anche per alcuni comuni con più di 10 mila abitanti e per altri sopra i 15 mila abitanti.

Le regioni più colpite, come si evince dal rapporto, sono la Lombardia con un -3,6%, il Lazio con un -3,5%, il Molise con un -3,4% e il Friuli Venezia Giulia con un 3%. A livello nazionale la perdita degli sportelli bancari nel complesso è stata del 2,6%.

Dall’indagine emerge inoltre che le banche stanno sparendo da intere regioni come il Molise dove sono l’82% i comuni sprovvisti di sportello, in Calabria il 71% e in Campania, Abruzzo, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta la media è sopra il 50%.

Le parole di Riccardo Colombani

Per Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl la riduzione degli sportelli bancari è un serio problema per la coesione sociale ed economica del paese.

Con la loro riduzione, infatti, non si sta andando incontro agli obiettivi del Pnrr che punta a colmare il gap di sviluppo tra le diverse aeree del paese.

Le banche, aggiunge Colombani, hanno una funzione sociale secondo la Costituzione per cui dovrebbero ampliare i servizi e tornare sul territorio come prima.

Poste Italiane, ad esempio, per andare incontro agli obiettivi del Pnrr, ha creato il progetto Polis nel quale investirà 1,2 miliardi di euro. Con esso i servizi della pubblica amministrazione si avvicineranno ai cittadini dato che presso gli sportelli postali dei piccoli comuni si potranno chiedere anche documenti come passaporto o carta di identità.

Quest’iniziativa rappresenterà quindi una grande opportunità per lo sviluppo delle piccole comunità e le aeree interne, altrimenti ai margini. Le banche, ha spiegato infine il segretario, dovrebbero quindi valutare con attenzione questa iniziativa e cercare delle soluzioni simili piuttosto che continuare con la politica di riduzione di sportelli bancari.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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