Spostare la sede dell’impresa in Austria: i vantaggi fiscali

Aprire un'attività in Austria o spostarvi la sede dell'impresa già esistente conviene? Ecco le agevolazioni fiscali del sistema austriaco che attirano gli imprenditori italiani
9 anni fa
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Spostare la sede di un’impresa in Austria per eludere le tasse e godere di regimi fiscali più vantaggiosi: è una scelta che fanno sempre più imprenditori italiani, soprattutto del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Solo nel primo semestre del 2015 sono state 17 le aziende nazionali che hanno spostato la sede oltre confine: di queste sei sono venete e tre friulane. Numeri confermati dall’agenzia governativa viennese Aba Invest e che hanno spinto la deputata di Forza Italia, Sandra Savino, a presentare un’interrogazione al governo spronandolo a tirare fuori la testa da sotto la sabbia.

Occorre, sostiene la Savino, prendere atto di quello che accade: i numeri non possono far pensare ad una coincidenza. Si tratta di una vera e propria tendenza orma diffusa.   E’ intuitivo che siano proprio le regioni a nordest quelle che, dal punto di vista geografico quantomeno, sono più esposte alla tentazione di spostare la sede in Austria attratte dalle maggiori garanzie offerte dal sistema fiscale e dalla burocrazia austriache rispetto a quelle italiane. L’esodo delle imprese all’estero non deve essere sottovalutato perché le conseguenze possono essere impattanti per la nostra economia, già piegata dalla crisi economica.

Aprire un’impresa in Austria: quante tasse si pagano?

Grazie agli accordi internazionali con diversi Paesi, Italia inclusa, aprire un’attività in Austria è particolarmente vantaggioso dal punto di vista burocratico e fiscale. L’aliquota unica proporzionale applicata alle persone giuridiche, ed estesa al reddito di impresa, è del 25%. Particolarmente vantaggiosa risulta essere la cd “Tassazione di Gruppo”, che prevede la possibilità di definire una singola base imponibile per tutte le società del gruppo, con eventuale compensazione delle perdite e degli utili delle diverse società. Requisito per l’applicazione di questo regime fiscale austriaco è la presenza di una quota di partecipazione minima del 50% e una azione.

Una ricerca recente ha calcolato che, al netto delle agevolazioni fiscali (ad esempio bonus per apprendistato e formazione), la pressione fiscale sulle società di capitale in Austria si ferma al 22,4%. In Austria non sono previsti inoltre o

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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