Il mercato obbligazionario non ha accolto bene la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane. Se la borsa americana continua a festeggiare nell’attesa di una politica economica di ulteriore stimolo alla crescita, i bond hanno ripiegato per scontare tassi d’inflazione e di interesse più alti. Lo spread BTp-Bund a 10 anni è arrivato a salire a ridosso dei 135 punti base durante la scorsa settimana. Oggi, si accinge ad archiviare l’ottava sotto 120 punti e ai minimi da tre settimane. Il rendimento decennale italiano è sceso in area 3,53%.
Mercato rivaluta titoli di stato italiani
Il restringimento dello spread BTp-Bund è una buona notizia per l’Italia, specie in vista del prossimo aggiornamento del rating da parte di Moody’s. Dopo la fase emotiva seguita alla vittoria di Trump, gli investitori non possono che notare come il nostro Paese sia al momento meglio posizionato di Germania e Francia. Gode di maggiore stabilità politica, laddove il governo tedesco è di fatto rimasto senza maggioranza al Bundestag e quello francese è costretto a far approvare il prossimo bilancio senza voto parlamentare.
I CDS a 5 anni, titoli che proteggono dal rischio di default, sono rimasti sostanzialmente invariati nelle ultime settimane. Cionondimeno, stanno scendendo attorno a un prezzo di 58 punti base o 0,58%, segnalando il basso rischio sovrano percepito sui mercati riguardo al debito pubblico italiano. Non era stato così basso dal 2008.
Com’è possibile che lo spread BTp-Bund scenda, anche se con Trump alla Casa Bianca i rendimenti globali sembrano orientati a restare alti nel medio termine? Il cambio euro-dollaro ci segnala che il mercato sta scommettendo su tassi di interesse in lento calo negli Stati Uniti, mentre così non sarebbe nell’Eurozona. Stando ai contratti derivati, il costo del denaro alla fine dell’anno prossimo è atteso al 4% negli States e al 2% da noi.
Spread BTp-Bund con taglio tassi BCE
Gli investitori scontano ancora il taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre, ma con minori probabilità rispetto a qualche settimana fa. La Banca Centrale Europea varerebbe un quarto taglio dello 0,25%, meno dello 0,50% previsto fino a poche sedute addietro. In ogni caso, la crisi dell’economia nell’unione monetaria spingerebbe Francoforte a continuare la politica di allentamento monetario. Da ciò conseguono sia l’indebolimento dell’euro che la discesa dello spread BTp-Bund.