Venerdì sera, a sorpresa, non essendovi in programma un aggiornamento del giudizio, l’agenzia Moody’s ha declassato il rating degli Oat da Aa2 ad Aa3 con outlook stabile, assegnando loro il quarto giudizio più alto della scala. La motivazione risiede nell’indebolimento delle finanze statali con i recenti sviluppi parlamentari. E lo spread francese risale questa mattina a 80 punti base o 0,80%. Mentre scriviamo, l’Oat a 10 anni offre il 3,04% contro il 2,24% del Bund tedesco. E il BTp a 10 anni offre il 3,38%, per cui il divario tra i nostri rendimenti e quelli della Francia è sceso fin sotto i 35 punti base o 0,35%.
BCE sostiene Oat
Lo spread francese era salito nelle scorse settimane fin sopra i 90 punti, ai massimi dal 2012. Da notare che durante la crisi dei debiti sovrani nel 2011, esso fosse arrivato a 180 punti. Dunque, la situazione è seria, ma ancora per fortuna di Parigi non drammatica. Tuttavia, c’è anche da dire che i titoli di stato transalpini stanno giovandosi in questi mesi del sostegno della Banca Centrale Europea. Cosa che mancò nel 2011 all’Italia, perlomeno in maniera strutturata.
Arriva Bayrou, stessi problemi
Il presidente Emmanuel Macron ha nominato primo ministro François Bayrou, il quarto di quest’anno. Centrista e rispettato da tutti gli altri partiti, si trova ad affrontare gli stessi problemi del predecessore: approvare un nuovo bilancio all’insegna dell’austerità fiscale senza una maggioranza parlamentare. Il Rassemblement National di Marine Le Pen ha dichiarato che non voterà una mozione di censura preventiva, volendo giudicare l’operato del nuovo governo dai fatti. Ma La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon ne ha già pronta una.
Lo spread francese più che a spaventare le parti, può fungere persino da aggravamento della crisi politico-istituzionale. In effetti, la Costituzione vieta di sciogliere l’Assemblea Nazionale per un periodo di un anno dalle ultime elezioni.
Spread francese quasi doppio da giugno
A questo punto, i rating degli Oat restano di 5 gradini più alti rispetto ai BTp per S&P e Fitch e 6 gradini per Moody’s. Fino alla scorsa primavera i primi due erano più in alto di 6 gradini, mentre fino a ieri il terzo sovrastava di 7. E lo spread francese si è allargato da inizio giugno di una media di 35 punti, altro segno che il mercato consideri gli Oat non più bond “core” alla pari dei Bund, bensì alla stregua dei Bonos spagnoli.