Caso Deutsche Bank e manipolazione mercati
DB è accusata di avere venduto BTp massicciamente, senza averlo comunicato tempestivamente al mercato, nonché di averlo persino rassicurato sulla sostenibilità del debito italiano, contro i cui rischi nel frattempo si assicurava, attraverso gli acquisti di 1,4 miliardi di Cds. Dunque, i tedeschi sono accusati non di avere ordito un complotto ai danni del governo italiano, bensì di avere tenuto nascosto al mercato il livello effettivo del rischio temuto sull’Italia. A ben vedere, sarebbe l’esatto contrario di un complotto, nel senso che quanto avrebbe combinato la banca, quand’anche risultasse illecito, sia dovuto alla sua esigenza di sbarazzarsi dei nostri titoli, pur cercando di rasserenare gli investitori sulla tenuta del nostro debito.
Berlusconi sostenne Monti
E come non ricordare, poi, che fu lo stesso PDL a sostenere insieme al PD il governo Monti? Ma se l’ex premier avesse avuto l’intuizione che fosse trattato di un complotto, avrebbe mai appoggiato il suo “carnefice”? Altro aspetto trascurato è che la crisi dello spread non scomparve con la caduta del governo Berlusconi, anzi il suo picco fu raggiunto nel luglio del 2012, quando governava Monti, in coincidenza con le previsioni nerissime sull’euro da parte degli investitori. Ora, se fosse stato complotto, dovremmo dedurre che le grandi banche avessero bombardato i titoli di stato agli ordini dei rispettivi governi, quando in carica vi era Berlusconi, salvo tornare agli acquisti successivamente. Invece, la relativa calma tornò sui mercati solo con quel “whatever it takes” di Mario Draghi del 26 luglio 2012, pronunciato per salvare l’euro da una fine considerata vicinissima.