Tra qualche ora conosceremo la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) a proposito dei tassi di interesse per l’Eurozona. Le attese sono per un taglio dello 0,25%, il terzo dopo giugno e settembre. L’inflazione è già scesa sotto il target del 2% a settembre, sebbene l’istituto debba raggiungere l’obiettivo in maniera stabile e ciò dovrebbe accadere nella prima parte dell’anno prossimo. Nel frattempo, lo spread tra Italia e Francia è sceso sotto i 50 punti base. Mentre scriviamo, il BTp a 10 anni offre un rendimento del 3,42% contro il 2,96% dell’Oat.
Bond francesi sotto pressione
Lo spread con il benchmark tedesco è sceso, invece, a 121 punti base o 1,21%. Abbiamo fatto riferimento ai bond francesi, perché in questi mesi sono nel mirino dei mercati tra tensioni politiche a Parigi e conti pubblici allo sbaraglio. Venerdì scorso, Fitch ha rivisto al ribasso l’outlook su di essi, portandolo da “stabile” a “negativo”. Significa che nell’aria ci sarebbe un ulteriore declassamento entro i prossimi mesi, a meno che il nuovo governo di Michel Barnier non riesca a far passare la sua super manovra da 60 miliardi all’Assemblea Nazionale.
Uno spread tra Italia e Francia così basso è un segnale positivo per i nostri titoli di stato in vista dell’aggiornamento del rating di domani sera da parte di Fitch. Esso invia un messaggio circa la fiducia che il debito pubblico riscuote tra gli investitori, tant’è che anche i CDS a 5 anni sono scesi ai livelli minimi dal 2008. Si tratta dei titoli che assicurano i grandi investitori dal rischio di default. Quando il loro costo scende ed è basso, significa che c’è scarsa domanda di protezione sul mercato. Evidentemente, gli obbligazionisti si fidano dei BTp.
Spread Italia Francia legato al taglio dei tassi
Il restringimento dello spread tra Italia e Francia è legato in buona parte proprio al taglio dei tassi in corso.