Perché lo spread s’infiamma ai massimi da inizio anno e mira a 130 punti

Lo spread tra BTp e Bund a 10 anni si è impennato ieri ai livelli più alti da inizio anno, con il rendimento che ha superato l'1%.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Spread a 120 punti

Lo spread tra BTp e Bund a 10 anni si è impennato nella seduta di oggi fino a ridosso dei 130 punti base. A metà pomeriggio, si attestava a 126,6 punti. Non è stata una giornata come le altre, perché si è riunita la BCE, la quale ha mantenuto invariati gli stimoli monetari e i tassi d’interesse. In teoria, il mercato avrebbe dovuto reagire senza grosse emozioni alla non notizia, ma è accaduto che nel frattempo paesi come Germania e Spagna diramassero i dati sull’inflazione nel mese di ottobre.

Su base annua, rispettivamente +4,6% e +5,5%. A Madrid bisogna tornare indietro di 30 anni per trovare livelli altrettanto elevati.

Gli obbligazionisti non l’hanno presa bene, perché hanno intravisto in questi numeri il rischio di una inversione a U della politica monetaria. La BCE sarebbe costretta a sterzare con il board di dicembre. E del resto, il boom dello spread ha coinciso con una risalita dei rendimenti italiani e non anche di quelli tedeschi. Al contrario, i secondi sono scesi ancora più negativamente fino al -0,17%.

Con boom spread, rendimento a 10 anni sopra 1%

Il rendimento decennale italiano si è portato sopra l’1% per la prima volta dal maggio scorso, tornando ai livelli di oltre un anno fa. Un fatto a cui porre attenzione, perché sta avvenendo con Mario Draghi a Palazzo Chigi, cioè nelle condizioni politiche, oltre che finanziarie, migliori possibili per i mercati. Anche il rendimento spagnolo ieri, a conferenza stampa di Christine Lagarde in corso, saliva allo 0,55%, ma in rialzo di soli 8 punti base rispetto alla chiusura della seduta di mercoledì.

Forse, non ha giovato neppure il basso tasso di crescita negli USA, dove il PIL nel terzo trimestre è salito solamente del 2% annuo, sotto le stime del 2,6%. Il rischio stagflazione si fa sempre più nitido anche per l’Eurozona. E questo per l’Italia sarebbe lo scenario peggiore possibile, dato il livello altissimo di indebitamento pubblico.

I BTp ne pagano le conseguenze e lo spread si riaccende dopo essere stato snobbato per mesi come se non ci riguardasse più da vicino.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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