Seduta relativamente positiva per i titoli di stato italiani nel giorno dell’avvio del collocamento del BTp Italia 2028. Lo spread con il Bund è sceso in mattina fin sotto 180 punti base, salvo risalire a metà seduta poco sopra. Il BTp a 10 anni vede scendere il rendimento lordo alla scadenza a meno del 4,45% contro il 4,52% della chiusura di venerdì scorso. Movimenti importanti, anche perché arrivano dopo che il governatore della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha dichiarato nel fine settimana che il rialzo dei tassi d’interesse sarà molto probabilmente dello 0,50% al board di marzo, in linea con l’annuncio di febbraio.
Novità da Cina e Stati Uniti
Nel primo pomeriggio di oggi, il BTp a 10 anni, scadenza 1 maggio 2033 e cedola 4,40% (ISIN: IT0005518128), è risalito vicinissimo alla pari sul mercato secondario. La quotazione mentre scriviamo è di 99,80 centesimi. Sono state due le notizie ad avere spinto gli investitori agli acquisti di bond nell’Area Euro. La prima è arrivata dalla Cina, dove il governo ha fissato al 5% la crescita-obiettivo del PIL per quest’anno. Il dato è stato annunciato all’apertura del Congresso del Popolo Cinese. Un target inferiore alle attese, che lascia intravedere una crescita debole per la seconda economia mondiale. I riflessi si avrebbero probabilmente sulla stessa Eurozona e costringerebbero la BCE a cessare la stretta monetaria anche prima di quanto non lasci intendere con le ultime dichiarazioni.
E poi c’è stato il governatore della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, il quale ha spiegato che l’istituto dovrebbe attenersi all’aumento dei tassi dello 0,25%, come prospettato con l’annuncio di febbraio, al fine di evitare un impatto negativo sull’economia americana. In attesa di conoscere cosa dirà il governatore Jerome Powell, queste parole tradiscono i timori della FED circa il rischio di recessione presso la prima economia mondiale. Inoltre, attenuano un po’ le previsioni di rialzo dei tassi robusti scontati dal mercato nelle ultime settimane.
BTp a 10 anni verso 5% o giù
Il BTp a 10 anni, così come ogni altra scadenza, verosimilmente continuerà a salire e scendere di rendimento nei prossimi mesi. Lagarde ha confermato che la sua sarà una linea di politica monetaria “data dependent”. Ogni dato macro avverso non farà che sostenere i prezzi, colpendo i rendimenti dei bond nell’area. Viceversa, ogni dato positivo colpirà i prezzi e sosterrà i rendimenti. Da qui al board di maggio, la BCE avrà avuto modo di verificare i tassi d’inflazione nei mesi di marzo ed aprile. Avrà per allora un quadro più chiaro sull’evoluzione dei prezzi al consumo.
Restano le incertezze. I “falchi” spingeranno per porre maggiore attenzione ai dati “core”, le “colombe” ad ogni discesa dell’inflazione e all’impatto che un rialzo dei tassi drastico rischia di avere sull’economia. In assenza di novità, il BTp a 10 anni sembra destinato a sfondare la soglia di rendimento del 5% entro qualche mese.