Si scrive “stage”, si legge “personale giovane da pagare poco”, almeno in italiano. Già perché, dando un’occhiata agli annunci di lavoro per stagisti, nei più diversi settori, l’impressione (purtroppo spesso confermata dai numeri) è che non si punti tanto alla formazione quanto a contenere i costi. Qualche giorno fa ha fatto il giro del web, suscitando indignazione e non poche polemiche, un annuncio per un’offerta di lavoro per ingegneri civili in Piemonte: si cercavano laureati con il massimo dei voti (con conoscenza di almeno tre lingue europee e disponibilità a trasferte) per uno stipendio di circa 600 euro.
Stage lavoro, quando serve la formazione e quando è una scusa per pagare meno
L’intento dell’analisi non è certo quello di denigrare professioni dignitose. Ogni mestiere peraltro richiede sicuramente una certa esperienza da acquisire con il tempo. Ma è lecito chiedersi: serve davvero uno stage o un tirocinio per formarsi?
Se gli annunci di lavoro rientrano nel Programma Garanzia Giovani inoltre c’è anche un’altra questione da considerare: l’attivazione di tirocini formativi attraverso questo canale prevede l’erogazione di contributo alle aziende, che così sono incentivate a prendere giovani disoccupati e neet, e si limita ad un mini-compenso per il tirocinante.
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