Cosa accadrebbe con un’impennata del greggio
Se improvvisamente un barile costasse il doppio, arrivando a 70-80 dollari, le ripercussioni sull’inflazione sarebbero visibili, mentre la crescita economica ne risentirebbe negativamente in tutto l’Occidente. Le banche centrali potrebbero reagire come negli anni Settanta, ovvero astenendosi dall’avviare una stretta monetaria immediata, in modo da sostenere l’economia e di fare attecchire le aspettative d’inflazione, ma come allora, la situazione potrebbe sfuggire di mano. Nel 1980, la crescita dei prezzi superò il 13% negli USA e il 20% in Italia.
Quali assets comprare con stagflazione?
Difficilmente si arriverebbe a un’inflazione a due cifre, mentre per potere parlare di stagflazione BofA chiarisce che il pil USA dovrebbe crescere meno dell’1,4%, mentre il trend dei prezzi di lungo termine registrare un aumento trimestrale di almeno il 2,3%. Secondo più di un analista, quanto paventato dall’istituto non sarebbe un rischio così lontano, se si considera che nell’ultimo trimestre del 2015 il pil americano è cresciuto di appena l’1%, mentre a gennaio l’inflazione di lungo termine si è attestata all’1,3%, doppiando lo 0,7% del mese precedente. Stando così le cose, potremmo stare relativamente tranquilli sul fatto che non dovremmo tornare ai livelli di stagflazione di fine anni Settanta-inizio anni Ottanta. In ogni caso, chi volesse prepararsi allo shock, sempre che crediate che sia reale, deve sapere che in questi casi gli assets che mostrano una performance sopra la media sono i Treasuries e l’oro, mentre il mercato azionario e il dollaro diventano relativamente deboli.