Stalking condominiale: come reagire quando il vicino vi sta rovinando la vita?

Stalking condominiale, se il vicino vi sta rovinando la vita cosa fare? come riconoscere questo reato? ecco come si sono pronunciati i giudici in merito.
8 anni fa
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Stalking condominiale, le liti anche violente e il disturbo sono frequenti, ma si possono fermare. La figura dello stalking condominiale è ancora in fase di assorbimento.

Si tratta di una particolare applicazione giurisprudenziale della figura criminosa. La realtà condominiale rappresenta terreno fertile per la nascita di contrasti e dissidi. Vediamo insieme come riconoscere lo Stalking condominiale e come reagire

Stalking condominiale come riconoscerlo?

Le statistiche rilevano che una buona percentuale dei reati di stalking si realizzano nel condominio, dove gli animi esacerbati da rancori pregressi o le innumerevoli incomprensioni e intolleranze nei rapporti di vicinato.

Veri e propri atti persecutori commessi in ambito condominiale da persone che trascendono sino a rendere difficile la vita ai loro vicini di casa.

Atti che possono tradursi e trasmodare in condotte persecutorie. In questi casi si parla di delitto di stalking (articolo 612 bis del Codice penale), punito con la reclusione da reclusione da sei mesi a quattro anni. Le semplici molestie vengono punite con l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a euro 516.

Stalking condominiale: le varie sentenze della Cassazione

La recente sentenza della Cassazione n. 26878/2016, ha confermato la condanna per stalking a carico del condomino che aveva esasperato un suo vicino di casa, determinando grave stato di ansia e costringendolo a sottoporsi a terapie tranquillanti e ad assentarsi dal luogo di lavoro.

Emblematica la sentenza del Tribunale di Padova del 23 marzo 2015. Alcuni condomini avevano lamentato comportamenti particolarmente pesanti: minacce e insulti ai vicini di casa, rumori, bestemmie e altre amenità analoghe. Il Tribunale ha emesso condanna per stalking poiché le condotte dell’imputato avevano ingenerato un profondo stato di ansia nei condomini, costretti a sprangare le porte di casa e a limitare le proprie uscite per non incontrarlo. Già il giudice per le indagini preliminari aveva disposto che l’indagato si allontanasse dal condominio e la misura aveva riportato la pace tra i condomini.

Analogo caso deciso dal Tribunale di Genova il 24 aprile 2015, spiati dalle finestre, suonare musica a tutto volume nel cuore della notte, bussare alle pareti con un bastone, buttare la spazzatura dal balcone e, per completare, anche minacce.

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