La legge di bilancio 2025 porta una significativa innovazione per i dipendenti pubblici, introducendo la possibilità di prolungare la carriera lavorativa fino al compimento dei 70 anni. La chance di pensione a 70 anni è una deroga rispetto ai tradizionali limiti d’età per il pensionamento fissati a 65 o 67 anni.
Ad ogni modo, l’applicazione di questa misura non è automatica ma subordinata a specifiche condizioni e vincoli.
Pensione a 70 anni: il contesto della misura
La possibilità di proseguire il lavoro fino a 70 anni, quindi di non andare in pensione a 67 anni (ovvero 65 anni) nasce dall’obiettivo di offrire maggiore flessibilità alle amministrazioni pubbliche, consentendo di mantenere in servizio figure professionali considerate strategiche. La decisione, tuttavia, non è lasciata alla sola volontà del lavoratore: è necessario che l’amministrazione evidenzi la necessità di trattenere in servizio determinati dipendenti per esigenze funzionali.
Un altro vincolo essenziale riguarda la volontà del dipendente stesso, che deve esprimere consenso per prolungare la propria permanenza lavorativa e andare in pensione a 70 anni.
Questa misura, quindi, si fonda su un equilibrio tra esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni e la disponibilità personale dei lavoratori coinvolti.
Limiti di applicazione: il tetto del 10% e il ruolo del Piao
Un elemento cardine della normativa è rappresentato dal limite massimo di applicazione. La possibilità di trattenere in servizio il personale fino a 70 anni può essere esercitata solo entro il 10% della facoltà di assunzione delle singole amministrazioni. Questo tetto è stato introdotto per garantire che la misura venga applicata in maniera mirata, evitando un uso indiscriminato e assicurando che le amministrazioni si concentrino su reali necessità funzionali.
Le amministrazioni interessate devono inoltre esprimere queste esigenze nel Piano integrato di attività e organizzazione (Piao).
Questo documento strategico, che contiene le linee guida per la gestione del capitale umano e lo sviluppo organizzativo, assume quindi un ruolo centrale nella pianificazione del trattenimento in servizio del personale. Nel Piao devono essere chiaramente evidenziate la natura e la durata delle necessità che giustificano il prolungamento dell’attività lavorativa dei dipendenti interessati.
Le categorie escluse dalla pensione a 70 anni
Nonostante l’ampia applicabilità della norma, vi sono alcune categorie di lavoratori che restano escluse dalla possibilità di pensione a 70 anni. Tra queste rientrano:
- i membri delle magistrature;
- gli avvocati ei procuratori dello Stato;
- gli appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Queste esclusioni rispondono a criteri specifici legati alla natura e alle peculiarità delle mansioni svolte da tali figure professionali.
Un ulteriore limite è rappresentato dall’impossibilità di richiamare in servizio personale che abbia già lasciato il lavoro e sia già in pensione. La normativa, infatti, si applica unicamente ai dipendenti ancora attivi al momento della valutazione.
La selezione del personale e l’importanza della pianificazione
La misura della pensione a 70 anni prevede che sia il datore di lavoro a identificare i dipendenti considerati indispensabili per il mantenimento delle funzioni dell’amministrazione. Dopo aver individuato le figure necessarie, sarà compito dell’ente pubblico verificare la disponibilità di questi lavoratori a prolungare la loro permanenza in servizio.
Il processo di selezione e pianificazione assume, quindi, un’importanza cruciale per garantire che la deroga venga applicata in modo efficace. È fondamentale che le amministrazioni valutino con attenzione i fabbisogni interni e li traducano in strategie operative all’interno del Piao.
Solo le amministrazioni che redigono correttamente il Piano integrato di attività e organizzazione potranno beneficiare di questa opportunità. Quelle che non ottemperano a tale obbligo non avranno la possibilità di trattenere in servizio i propri dipendenti oltre i limiti ordinari di età pensionabile.
L’obiettivo della pensione a 70 anni
La possibilità di pensionamento a 70 anni per i dipendenti pubblici mira principalmente a valorizzare le competenze e l’esperienza del personale più qualificata, evitando che figure professionali strategiche lascino prematuramente il posto di lavoro.
In un contesto in cui le pubbliche amministrazioni spesso faticano a trovare risorse qualificate, trattenere in servizio i dipendenti con maggiore esperienza rappresenta una soluzione per garantire continuità e qualità nell’erogazione dei servizi pubblici.
Allo stesso tempo, la norma riconosce la necessità di bilanciare l’esigenza di rinnovamento del personale con quella di preservare il know-how accumulato nel tempo. Attraverso l’introduzione del limite del 10%, il legislatore ha inteso evitare che questa misura possa ostacolare il ricambio generazionale o creare disparità di trattamento tra lavoratori.
Pensione a 70 anni: una misura che richiede equilibrio e responsabilità
L’introduzione della possibilità di lavorare fino a 70 anni rappresenta una sfida sia per le amministrazioni pubbliche che per i lavoratori coinvolti. Da un lato, le amministrazioni devono dimostrare una capacità di pianificazione accurata e trasparente, valutando attentamente le proprie esigenze funzionali. Dall’altro, i lavoratori hanno l’opportunità di proseguire la carriera lavorativa, ma sempre in un quadro di consenso reciproco e rispetto delle regole stabili.
Questa misura, se ben applicata, potrebbe contribuire a migliorare l’efficienza e l’efficacia delle pubbliche amministrazioni, offrendo un’alternativa strategica per la gestione del personale e la valorizzazione delle competenze più preziose. Tuttavia, il suo successo dipenderà dalla capacità di bilanciare le esigenze delle organizzazioni con quelle dei lavoratori.
Ovviamente senza compromettere il ricambio generazionale e la sostenibilità del sistema.
Riassumendo
- Introduzione novità legge bilancio 2025: pensione a 70 anni per statali, derogando ai limiti ordinari (65/67 anni).
- Condizioni richieste: necessità amministrativa e consenso del lavoratore per prolungare il servizio.
- Tetto massimo: applicazione limitata al 10% delle facoltà di assunzione delle amministrazioni pubbliche.
- Ruolo del Piano: piano strategico obbligatorio per giustificare trattenimenti in servizio mirati e funzionali.
- Categorie escluse: magistrati, forze armate, vigili del fuoco, e personale già pensionato.
- Obiettivi: valorizzare competenze ed esperienza senza ostacolare il ricambio generazionale.