La democrazia italiana è in affanno e poi c’è il gusto tutto italico per la presa in giro e il divertimento paradossale e surreale: parliamo di Stefano Torre, il candidato sindaco più folle di quest’ultima tornata elettorale, che, a dispetto di un programma politico degno del dadaismo più esasperato, è stato capace di portare a casa un risultato del 4% e a farsi eleggere consigliere comunale. Queste saranno le proposte che il folle italico porterà nel consiglio comunale di Piacenza. Si tratta ovviamente di una presa in giro all’intero sistema politico, grottesca e divertente, ma una riflessione sulla nostra democrazia è d’uopo.
Un programma decisamente più serio – Corbyn, proposta emissione moneta per il popolo e non per le banche (QE): cos’è e come funzionerebbe.
Il programma di Stefano Torre
Allora, come si fa per ogni candidato, occorre analizzare, attraverso una strutturazione in punti, il programma elettorale che ha portato Stefano Torre ad avere ben 1801 voti, raggiungendo il 4,28%, quota che molti partitini non disprezzerebbero. Il tutto accade a Piacenza. Ecco, allora, il programma (i punti non sono in ordine di importanza):
- abolizione della morte (!)
- costruzione di un gigantesco muro intorno alla città di Piacenza per bloccare l’afflusso di clandestini
- trivellazione della terra e costruzione di un vulcano come attrattiva turistica
- spostamento della Tour Eiffel da Parigi a Piacenza
- conio di una nuova moneta
- acquisto di Cristiano Ronaldo per rendere grande il Piacenza Calcio
- viagra gratis per tutti
Stefano Torre conclude i suoi interventi solitamente sottolineando come i partiti propongono tutti le stesse cose, vaghe e indefinite, mentre lui ha deciso di portare un programma differente dal consueto. E l’elettorato l’ha premiato.
Qui, L’Italia agli italiani? No, agli stranieri: ecco i dati ISTAT su residenti, nascite e morti.
La democrazia italiana a partire da Stefano Torre
Stefano Torre è uno di quei personaggi di cui è difficile discernere se si tratti di un provocatore o di un folle: probabilmente, entrambe le cose.
Se è vero, come sostiene Stefano Torre, che la democrazia italiana è in difficoltà e mancano le vere proposte, è anche vero che il suo risultato conferma questa difficoltà. Siamo un paese che si vuole divertire sempre e comunque, anche sulle disgrazie, e soprattutto un paese in cui mancano proposte concrete. In ogni caso, la democrazia è davvero in crisi.