Stipendi e pensioni, in arrivo 1.440 euro in più nel 2025? Ecco cosa succederà da gennaio

Ancora novità in arrivo per l'IRPEF e ci saranno contribuenti che recupereranno su pensioni e stipendio 1.440 euro nel 2025. Ma come?
3 settimane fa
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Al momento è solo un’ipotesi, ma se fosse davvero applicata l’ennesima rivoluzione in materia di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, molti contribuenti potrebbero beneficiare di maggiori introiti, sia sulle pensioni che sugli stipendi. Parliamo di IRPEF e quindi di tasse sui redditi. Quanto accaduto nel 2024, con la riduzione degli scaglioni da 4 a 3, potrebbe proseguire con un nuovo restyling. In questo caso, sarebbero nuovamente modificate le aliquote per alcuni scaglioni e, per chi vi rientra, ciò potrebbe tradursi in stipendi e pensioni più elevati.

Le cifre in gioco sarebbero di gran lunga superiori rispetto ai 260 euro di risparmio annuale che alcuni contribuenti hanno ottenuto con il passaggio ai 3 scaglioni nel 2024. Ma di cosa si tratta e cosa cambierebbe?

I nuovi scaglioni IRPEF validi dal 2024 e come incidono su stipendi e pensioni

Prima di comprendere la novità, e con alcuni esempi che chiariranno meglio la situazione, è utile fare una breve sintesi di quanto accaduto nel 2024. Questo perché anche solo l’ipotesi di un nuovo restyling dell’IRPEF susciterà inevitabilmente polemiche, dato che, come in precedenza, si guarda sempre a contribuenti che non possono certo essere considerati di fascia bassa.

Fino al 2023, gli scaglioni di imposta per l’IRPEF erano i soliti 4, ma rispetto agli anni precedenti c’era già stato un ribasso delle aliquote applicate al secondo e terzo scaglione. Nel 2023, gli scaglioni IRPEF erano i seguenti:

  • fino a 15.000 euro: aliquota 23%;
  • oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro: aliquota 25%;
  • oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro: aliquota 35%;
  • oltre 50.000 euro: aliquota 43%.

Le aliquote del 2023 erano già state ritoccate rispetto al 2022. Infatti, fino al 2022, il secondo scaglione aveva un’aliquota del 27% e il terzo del 38%. I contribuenti che, in base ai loro redditi, rientravano in questi due scaglioni hanno quindi beneficiato di un vantaggio fiscale. Lo stesso è accaduto nel 2024 con il passaggio a soli 3 scaglioni.

Il primo scaglione, quello con l’aliquota più bassa, è stato esteso fino a comprendere i redditi del secondo, con questo schema:

  • fino a 28.000 euro: aliquota 23%;
  • oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro: aliquota 35%;
  • oltre 50.000 euro: aliquota 43%.

Cambi repentini per l’IRPEF, ma chi guadagna di più su stipendi e pensioni?

Lo scorso anno, molti contribuenti hanno visto aumentare la loro pensione o il loro stipendio grazie alla riduzione della tassazione sui redditi soggetti all’aliquota del 23% anziché al 25%. Come è noto, l’IRPEF è a scaglioni progressivi: sui primi 28.000 euro si paga il 23%, sui successivi 22.000 euro (da 28.000 a 50.000 euro) si paga il 35%, e su quelli ancora successivi il 43%. La riduzione a 3 scaglioni ha portato i contribuenti con redditi sopra i 15.000 euro a guadagnarci qualcosa.

In particolare, coloro che hanno un reddito di 28.000 euro hanno ottenuto il massimo vantaggio, risparmiando 260 euro all’anno, corrispondenti a un 2% in meno di IRPEF sui 13.000 euro dell’ex secondo scaglione (dai 15.000 ai 28.000 euro).

Ci sono state molte polemiche perché la novità non ha introdotto alcun beneficio per i redditi più bassi, cioè quelli fino a 15.000 euro. E così sarà anche per la novità di cui parliamo ora.

L’ipotesi più probabile per un nuovo ritocco dell’IRPEF riguarda l’estensione della terza fascia fino a 60.000 euro, con un taglio di due punti percentuali sull’aliquota, che scenderebbe così dal 35% al 33%.

Ecco alcuni esempi pratici e le regole di calcolo per capire chi ci guadagna e quanto

Alla luce di questa nuova ipotesi, i beneficiari sarebbero i titolari di redditi fino a 60.000 euro, che vedrebbero aumentare il loro stipendio o la loro pensione anche di oltre 1.400 euro. Vediamo perché con un esempio.

Prendiamo un contribuente con un reddito annuo di 70.000 euro. Attualmente, questo contribuente paga il 23% sui primi 28.000 euro, il 35% sui redditi da 28.000 a 50.000 euro, e il 43% sui redditi da 50.000 a 70.000 euro.

Se passasse la nuova riforma dell’IRPEF, pagherebbe il 23% fino a 28.000 euro, il 33% sui redditi da 28.000 a 60.000 euro, e il 43% sui redditi da 60.000 a 70.000 euro. Il risparmio sarebbe di 1.440 euro.

Infatti, attualmente l’IRPEF per questo contribuente ammonta a 22.740 euro. Con la modifica, l’IRPEF sarebbe invece di 21.300 euro. Minori benefici avrebbero coloro che hanno redditi inferiori a 60.000 euro, fino a non ottenere alcuna agevolazione per chi ha redditi fino a 28.000 euro.

Per esempio, per chi ha un reddito di 40.000 euro, il risparmio sarebbe di 240 euro. Poiché mentre oggi versa 10.640 euro di IRPEF, dal 2025 potrebbe versarne 10.400. Ecco quindi come cambierebbero stipendi e pensioni con la nuova IRPEF.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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