Stipendi pubblici e privati, cosa prevede la Legge di Bilancio 2025

La manovra di bilancio 2025 introduce misure (alcune strutturali) con effetti positivi sugli stipendi 2025.
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Il 15 ottobre 2024 il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla manovra di bilancio per il 2025, che ora è passata al Parlamento per la discussione e l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Tra le misure più rilevanti, che avranno un impatto sugli stipendi del 2025, emergono la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale e delle aliquote IRPEF a tre scaglioni.

A ciò si aggiunge la conferma della tassazione agevolata sui premi di produttività e l’esenzione IRPEF fringe benefit, mantenendo le condizioni già previste per l’anno precedente.

Stipendi 2025: taglio strutturale del cuneo fiscale

Uno degli interventi principali della manovra riguarda la decisione di rendere permanente il taglio del cuneo fiscale, una misura già avviata nel 2023 e prolungata nel 2024.

Il termine “cuneo fiscale” fa riferimento alla differenza tra il costo complessivo sostenuto dall’azienda per il lavoratore e il salario netto che il dipendente riceve. Questo divario è dovuto in gran parte a contributi previdenziali e imposte. Ridurre il cuneo fiscale significa dunque abbassare questi costi, consentendo al lavoratore di percepire un salario netto maggiore senza che ciò comporti un aumento delle spese per l’azienda.

Nel 2023, per esempio, i dipendenti con un reddito annuo fino a 25.000 euro hanno beneficiato di una riduzione del 7% sui contributi previdenziali, mentre per coloro che guadagnano tra 25.000 e 35.000 euro il taglio è stato del 6%. Questo ha portato a un incremento del reddito disponibile senza gravare sulle imprese. La misura, inizialmente temporanea, è stata prorogata anche per il 2024, ma con la manovra del 2025 diventa definitiva. Ciò significa che gli stipendi per il 2025 rifletteranno questo aumento strutturale del reddito netto, garantendo un beneficio duraturo per i lavoratori.

IRPEF: la semplificazione delle aliquote

Un’altra importante novità che influirà sugli stipendi del 2025 è la riforma dell’IRPEF, che prevede una semplificazione degli scaglioni di reddito, ridotti a tre. Le aliquote confermate per il 2025 e per gli anni successivi sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Questa riforma ha lo scopo di rendere più trasparente e comprensibile il sistema fiscale italiano, con un effetto positivo sui redditi dei lavoratori, specialmente nelle fasce intermedie.

La riduzione e la stabilizzazione degli scaglioni rappresentano una semplificazione fiscale che promette di rendere più immediato l’impatto sui salari, migliorando il reddito netto disponibile per milioni di italiani. L’intervento sulle aliquote IRPEF a tre scaglioni è strutturale. Ricordiamo che per gli anni 2022 e 2023 le aliquote erano 4 e prima del 2022 erano 5.

Stipendi 2025: agevolazioni su premi produttività e fringe benefit

Per il 2025 è stata confermata l’aliquota ridotta al 5% sui premi di produttività, misura che sarà valida fino al 2027. Questa aliquota, dimezzata rispetto all’ordinaria del 10%, rappresenta un incentivo per i lavoratori e le aziende a legare una parte della retribuzione ai risultati raggiunti.

Anche per gl stipendi 2025 sono confermati i benefici fiscali sui fringe benefit, con soglie di esenzione mantenute rispettivamente a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per gli altri. I fringe benefit comprendono una serie di vantaggi, come auto aziendali o contributi per l’istruzione, che possono contribuire ad aumentare il valore complessivo dello stipendio senza essere soggetti a tassazione.

Inoltre, la manovra introduce una novità significativa per i neoassunti che accettano di trasferirsi a oltre 100 chilometri dalla propria residenza. Per questi lavoratori, gli importi dei fringe benefit esenti IRPEF saranno maggiorati, offrendo un incentivo ulteriore alla mobilità territoriale, particolarmente utile per le aziende che cercano di attrarre talenti in aree meno popolate o con maggiore richiesta di forza lavoro.

Impatti generali sugli stipendi 2025

Le misure previste dalla manovra di bilancio 2025, anche se dovranno trovare posto nella versione definitiva che sarà licenziata dal Parlamento, puntano a rendere il sistema fiscale più equo e a sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori, grazie a una serie di interventi strutturali e agevolazioni fiscali.

Con la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, i dipendenti potranno contare su stipendi più alti senza che ciò implichi un aumento dei costi per le imprese. La riduzione degli scaglioni IRPEF semplifica e alleggerisce il calcolo delle imposte, migliorando il reddito netto disponibile per una vasta fascia di lavoratori. Allo stesso tempo, la conferma delle agevolazioni sui premi di produttività e l’esenzione maggiorata sui fringe benefit contribuirà a migliorare ulteriormente il benessere economico dei dipendenti.

Riassumendo

  • La manovra bilancio 2025 come approvata dal Consiglio dei Ministri stabilizza il taglio del cuneo fiscale.
  • Confermate le aliquote IRPEF ridotte a tre scaglioni. Anche qui l’intervento è strutturale.
  • L’aliquota sui premi di produttività resta al 5%, incentivando performance e redditi maggiori.
  • Confermate le soglie di esenzione IRPEF dei fringe benefit a 2.000 euro per chi ha figli a carico e 1.000 euro per gli altri.
  • Agevolazioni fringe benefit maggiorate per neoassunti che trasferiscono la residenza oltre 100 chilometri.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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