Quando si stipula un nuovo contratto di lavoro, datore di lavoro e assunti, concordano la retribuzione annua, solitamente si parla di lordo. La domanda più frequente tra coloro che escono dai colloqui di lavoro è quanto percepiranno di stipendio netto. I fattori che incidono sull’importo netto in busta paga sono tantissimi. La corrispondenza tra stipendio netto e lordo segue precise regole, che cambiano in base a diversi elementi, ad esempio a seconda del rapporto instaurato: dipendente, di collaborazione o a partita IVA.
Le voci della busta paga che contribuiscono a far variare il netto
Per prima cosa definiamo le voci di salario non fisse, che contribuiscono a far variare lo stipendio netto:
- aliquota IRPEF in base allo scaglione nel quale si ricade rispetto a lordo annuo e detrazioni spettanti;
- aliquota contributiva applicata dall’Ente previdenziale di appartenenza;
- addizionali regionali, provinciali e comunali;
- eventuale bonus di 80 euro in busta paga, per i dipendenti;
- eventuali spese in deduzione per autonomi e professionisti, Partite IVA, collegate allo svolgimento dell’attività.
Per calcolare in maniera esatta lo stipendio netto in busta paga è necessario conoscere tutti gli elementi specifici legati ai singoli contratti o inquadramenti particolari per autonomi e professionisti. Inoltre per il calcolo effettivo delle tasse che il lavoratore dovrà versare a fine anno, devono essere considerati anche gli altri eventuali altri redditi percepiti.