Stop al reddito di cittadinanza, ma niente paura: con le nuove misure c’è chi prenderà cifre maggiori

Il paradosso delle nuove misure che sostituiranno il reddito di cittadinanza, al posto dei tagli, importi maggiori anche a non fragili
2 anni fa
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Reddito di cittadinanza
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Il reddito di cittadinanza ormai sta per scadere. Le due date da segnare in rosso sul calendario sono il 1° agosto 2023 e il 1° gennaio 2024. Perché queste due date? Perché ci saranno famiglie e singoli che diranno addio al sussidio già ad agosto, mentre altre lo faranno solo a gennaio. Differenze dettate dalle novità introdotte dal Governo e subito attive per quanto concerne il sussidio varato dal Governo giallo-verde di Giuseppe Conte del 2019.

La divisione in due del perimetro entro cui funziona il reddito di cittadinanza ha portato a questo genere di novità.

Che proseguirà anche con le nuove misure che si introdurranno in sostituzione della precedente. Una misura che dovrebbe partire, decreto attuativo permettendo, già a settembre. Un’altra invece da gennaio, al termine dell’esperienza della popolazione con il reddito di cittadinanza. Due misure al posto di una quindi, e la prima presto inizierà a essere quella che i cittadini interessati dovranno richiedere.

“Buonasera, sono un beneficiario del reddito di cittadinanza. Vivo in un paesino in periferia in Campania e vi assicuro che il lavoro latita. A tal punto che da due anni io, mia moglie e i miei due figli di 21 e 23 anni, prendiamo il reddito di cittadinanza. Prendiamo 1.050 euro al mese ma stando a quanto apprendo, a luglio sarà l’ultimo mese di reddito di cittadinanza. Dovrò presentare la domanda per il reddito di inclusione, ma non ho capito bene quanto prenderà. Ho un ISEE zero, vivo in una casa senza contratto di affitto registrato, mia moglie è casalinga e io e i miei due figli disoccupati. Senza auto intestate, senza conti correnti e carte in banca. Cosa prenderò con la nuova misura? Davvero l’hanno abbassata a 350 euro? Se è così non potrò andare avanti a lungo.”

Stop al reddito di cittadinanza, ma niente paura: con le nuove misure c’è chi prenderà cifre maggiori

Al posto del reddito di cittadinanza ci saranno non una ma due misure di contrasto alla povertà.

Una indirizzata a soggetti che hanno bisogno di essere sostenuti dal punto di vista sociale, perché hanno problematiche in famiglia che gli impediscono di programmare un ingresso nel mondo del lavoro. L’altra invece indirizzata a soggetti che hanno necessità di un aiuto dal punto di vista dell’attivazione al lavoro. Il nostro lettore anche se cita l’assegno di inclusione, fa riferimento sicuramente al Supporto per la formazione e il lavoro. Che è la misura dedicata ai cosiddetti occupabili. Ed è la misura che partirà probabilmente adesso a settembre quando questi occupabili perderanno il sussidio prendendolo l’ultima volta il 27/28 luglio.

Occupabili dicevamo, cioè soggetti con una età compresa tra i 18 anni già compiuti e i 60 anni ancora da compiere. E facenti parte di nuclei familiari al cui interno non ci sono soggetti diversi da loro. Perché le famiglie al cui interno ci sono invalidi, disoccupati, minorenni o anziani sopra i 60 anni, rientrano nell’assegno di inclusione.

Le differenze tra reddito di cittadinanza, assegno di inclusione e supporto formazione e lavoro

Il reddito di cittadinanza è stato erogato fin dal suo nascere, a tutte le famiglie che rientravano nei requisiti previsti, con un determinato ISEE, con determinate dotazioni in banca e con altrettanto determinati immobili successivi alla prima casa. Importo base 500 euro al mese, come integrazione al reddito della famiglia. In aggiunta, 280 euro sotto forma di una specie di rimborso per l’affitto pagato. Infatti per chi vive in una casa con contratto di locazione regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate, il reddito di cittadinanza offriva in tutto un importo base da 780 euro al mese. Importo a salire in base ai componenti il nucleo familiare, qualunque essi erano.

Con importi aggiuntivi per i casi di invalidità o per famiglie con molti minori all’interno.

L’assegno di inclusione sarà praticamente uguale, anche perché spetterà solo a famiglie che hanno al loro interno quelle situazioni prima descritte di minorenni, anziani o invalidi, che vengono chiamate fragilità. La differenza che queste famiglie inizieranno a trovare nel 2024, perché fino a dicembre continueranno a prendere comunque il reddito di cittadinanza, riguarda la scala di equivalenza. Gli importi del sussidio saliranno ma solo in considerazione dei soggetti fragili al loro interno. Non si considereranno quindi i soggetti occupabili. Per il Supporto formazione e lavoro invece, importi inferiori e massimo 12 mesi di beneficio.

Importi delle misure, ecco le differenze

Calcoli diversi quindi tra assegno di inclusione e reddito di cittadinanza. Per il singolo nulla dovrebbe cambiare. Usiamo il condizionale perché bisognerà comunque attendere il decreto di attuazione. In pratica 500 euro per un single a reddito zero o 780 euro per lo stesso single con casa in affitto e contratto registrato. In pratica, la componente integrativa del reddito per il single con il reddito di cittadinanza arriva a massimo 6.000 euro annui di sussidio. E sarà così anche per l’assegno di inclusione.

Se il reddito di cittadinanza lo prende un soggetto di 61 anni per esempio, anche con il reddito di inclusione prenderà le stesse cifre. Stesso discorso per due adulti che prenderanno sempre 8.400 euro annui, ma solo se entrambi over 60, o se uno dei due è invalido o minorenne. Se il secondo adulto ha 58 anni per esempio, ecco che l’importo torna ad essere di 6.000 euro. Per il Supporto formazione e lavoro invece, sussidio che scende a 350 euro al mese. Ma in questo caso dovrebbe essere un sussidio per singolo componente. Significa che paradossalmente ci sarà chi prenderà di più con la nuova misura che avrebbe dovuto, invece, ridurre il beneficio.

Considerazioni finali sul cambiamento del sussidio

Il nostro lettore ha una situazione familiare che lo porta ad essere tra quelli che probabilmente dal Supporto formazione e lavoro prenderanno di più rispetto al reddito di cittadinanza.

Se il decreto attuativo verrà varato per tempo, e se dentro saranno confermate queste notizie, già a settembre il nostro lettore prenderà il nuovo benefit al posto del vecchio. La sua famiglia ha 4 componenti tutti attivabili. Per questo motivo il reddito di cittadinanza per loro cesserà a luglio. Ad agosto dovranno provvedere alla nuova domanda per il Supporto formazione e lavoro. Ed all’incasso potrebbero passare a partire dal mese di settembre e per 12 mesi.

Oggi questa famiglia composta da 4 adulti, prende 1050 euro. Con il Supporto formazione e lavoro invece prenderanno 350 euro a componente, ovvero 1.400 euro. Sempre per paradosso, 4 adulti in uno stesso nucleo familiare, tutti sopra i 60 anni di età invece prenderebbero sempre i soliti 1.050 euro. Se invece di questi 4 adulti, solo due sono over 60, il sussidio scende a 700 euro. Evidente che le novità dovranno ancora essere limate, perché qualcosa che non funziona è già evidente anche solo a vedere come stanno nascendo le novità.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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