Stop alla sistemazione di errori nella comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito tramite la remissione in bonis superbonus e altri bonus edilizi. Il Governo Meloni ci va giù pesante, non sarà più possibile ovviare ad errori oppure omissioni. Dunque, rispetto alla scadenza del prossimo 4 aprile, termine entro il quale dovranno essere comunicate al Fisco le opzioni per le spese 2023 e per le rate residue di detrazione per spese 2020, 2021 e 2023 sarà necessario agire con la massima attenzione.
Eventuali errori potrebbero far perdere il diritto all’agevolazione.
Lo stop alla remissione in bonis riguarda solo le comunicazioni di sconto e cessione o si estende anche alle asseverazioni e comunicazioni tecniche?
Partendo dal testo del nuovo decreto, cerchiamo di dare una risposta a questa domanda che in molti si stanno ponendo in questi giorni.
Lo stop alla remissione in bonis
Innanzitutto, partiamo dal testo del nuovo decreto superbonus. Oltre all’addio allo sconto e alla cessione del credito, il decreto rimuove la possibilità di ovviare ad errori o omissioni legate alla comunicazione all’Agenzia delle entrate delle opzioni di di cessione del credito e sconto in fattura.
Le disposizioni dell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, non si applicano in relazione all’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle entrate dell’esercizio delle opzioni di cui all’articolo 121, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e delle relative successive cessioni.
Dopo il 4 aprile, scadenza delle comunicazioni per le spese 2023, la remissione in bonis non sarà più ammessa peri bonus edilizi.
Nei fatti, decade la possibilità di sistemare comunicazioni errate od omesse entro il prossimo 15 ottobre pagando una sanzione di 250 euro. Il 15 ottobre è individuato sulla base della scadenza del termine per presentare il modello Redditi 2024.
L’intervento del Governo viene spiegato coì nel comunicato stampa DL Superbonus di 2 giorni fa:
al fine di garantire un’adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto, l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili. È, inoltre, previsto, un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale.
Tuttavia queste sono solo giustificazioni di facciata. La realtà è che chi sbaglierà la comunicazione al 4 aprile, perderà lo sconto in fattura e le casse dello Stato ne trarranno un vantaggio. Questa è la vera ratio dell’intervento.
Stop alle remissione in bonis superbonus. Escluse le asseverazioni Enea e rischio sismico
In base a come è scritta la norma sullo stop alla remissione in bonis superbonus, è corretto affermare che lo stop non riguarda né:
- le comunicazioni e asseverazioni tecniche da inviare all’Enea per il risparmio energetico;
- quelle collegate agli interventi per la riduzione del rischio sismico.
In tali casi si potrà ovviare ad eventuali errori od omissioni entro il prossimo 15 ottobre. Sempre però nei limiti delle indicazioni di prassi finora fornite dall’Agenzia delle entrate. E quelle di cui alla risposta n°406/2023 sono tutt’altro che positive rispetto alle asseverazioni tecniche.
Per quanto riguarda le asseverazioni sul rischio sismico c’è da dire che di recente, l’Agenzia delle entrate aveva avuto modo di chiarire che la remissione in bonis per l’asseverazione sismabonus deve avvenire prima che sia stata inviata all’Agenzia delle entrate la comunicazione dell’opzione di sconto in fattura. Si veda la risposta n°64/2024.
Per cui considerato che viene meno la chance per la remissione in bonis della comunicazione, indirettamente c’è lo stop anche per la regolarizzazione dell’asseverazione dopo il 4 aprile.
Riassumendo…
- Il nuovo decreto superbonus blocca la remissione in bonis per le comunicazioni di sconto in fattura e cessione del credito;
- dopo il 4 aprile, non sarà più possibile pagare una piccola sanzione e sistemare eventuali errori;
- rimane possibile la remissione in bonis per le comunicazioni all’Enea della scheda descrittiva degli interventi di risparmio energetico.