La manovra di bilancio 2023, dopo essere stata approvata dal Governo e bollinata dalla Ragioneria dello Stato, è giunta anche in Parlamento per completare il suo iter. Adesso Camera e Senato dovranno esaminarla ed aggiustarla (con eventuali emendamenti) laddove si ritenga necessario intervenire.
Il tutto dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2022. In sostanza entro fine anno la manovra deve approdare in Gazzetta Ufficiale per essere legge ed evitare l’esercizio provvisorio.
Tra le misure contenute, e di particolare aiuto per i cittadini, c’è una nuova edizione dello stralcio debiti fino a 1.000 euro.
Trovi qui cosa significa 1.000 euro di debito e sul 2015.
Si tratta di una nuova edizione di questo tipo di operazione. Si ricorda, infatti, che i carichi di importo residuo fino a 1.000 euro affidati dal 2000 al 2010 sono già stati oggetto di un analogo precedente intervento normativo che ne ha previsto lo stralcio (art. 4 del decreto-legge n. 119 del 2018) al quale si è poi aggiunto il saldo e stralcio debiti di importo residuo fino a 5.000 euro di cui all’art. 4 del decreto-legge n.- 41 del 2021 e successivi interventi.
Stralcio debiti, differenze tra le due edizioni
Lo stralcio debiti fino a 1.000 euro previsto dalla manovra di bilancio 2023 è un qualcosa di diverso rispetto alla precedente edizione di saldo e stralcio fino a 5.000 euro.
Una prima sostanziale differenza risiede proprio nel tipo di operazione. Mentre, infatti, lo stralcio debiti (lo dice la parola stessa) comporta l’annullamento “totale” del debito (fino a 1.000 euro, comprensivo di imposta, sanzione e interessi), il saldo e stralcio comporta uno stralcio (annullamento) parziale del debito (imposta) e conseguente saldo per la rimanente parte.
Oltre, a questa differenza poi, il saldo e stralcio edizione fino a 5.000 euro è riferito alle persone fisiche ed esclusivamente ad alcune tipologie di debiti affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Si tratta esclusivamente dei carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni fiscali annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.
Inoltre, il saldo e stralcio debiti fino a 5.000 euro riguarda esclusivamente le persone fisiche che versano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica:
- quando il valore ISEE riferito al proprio nucleo familiare non supera 20.000 euro;
- quando alla data di presentazione della dichiarazione di adesione, risulta già presentata la procedura di liquidazione di cui all’art. 14-ter della legge del 27/1/2012, n. 3.