Sull’auto rottamata si paga il bollo auto?

La rottamazione dell’auto non è possibile se c’è fermo amministrativo. E se bisogna rottamare, si paga il bollo auto rottamata?
11 mesi fa
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bollo auto rottamata
Foto © Pixabay

“Oh, quanto ti odio!”

Quante volte abbiamo esclamato, anche a voce bassa, questa frase all’avvicinarsi della scadenza del bollo auto o al momento in cui si sta pagando la tassa.

La tassa più odiata da tutti e che, non a caso, presenta il tasso di evasione più elevato. Chi non paga in tempo o non paga proprio rischia di ricevere dapprima l’avviso della regione (con l’invito a pagare, comprensivo di sanzione) e poi, se non si adempie, la cartella di pagamento.

È la regione, infatti, l’ente pubblico competente per il bollo. Nel senso che il gettito che ne deriva finisce nelle proprie casse. Il legislatore prevede casi di esenzione, ma anche la regione può prevederne altri. A questo proposito arriva in redazione il seguente quesito.

“Salve, sono proprietario di un’auto su cui non ho pagato gli ultimi due bolli. Ora dovrei comprare una nuova auto rottamando la vecchia. Sono a chiedere se posso fare la rottamazione nonostante sia in debito con il bollo? Inoltre, chiedo di sapere se, in caso di possibile rottamazione, comunque il debito ci sarà sempre, nel senso che non pagando l’arretrato, mi potrà arrivare la cartella esattoriale?”

Chi e quando deve pagare

Purtroppo il bollo auto è una tassa che ha come presupposto il possesso e la circolazione del veicolo. Una volta immatricolata l’automobile, la tassa deve essere pagata anche se l’auto è ferma per mesi in garage e/o non la si mette su strada a circolare.

Il pagamento vede scadenze diverse a seconda che si tratti di veicoli già immatricolati oppure di veicolo immatricolati per la prima volta in corso di anno. Per quelli già immatricolati, il pagamento deve farsi entro la fine del mese successivo alla scadenza dell’annualità (12 mesi). Quindi, ad esempio, per un bollo la cui validità è scaduta a gennaio 2024, il pagamento è da farsi entro il 29 febbraio 2024.

Per i veicoli immatricolati in corso di anno, il pagamento è da farsi, per il primo bollo, entro la fine del mese di immatricolazione ovvero, se l’immatricolazione è negli ultimi 10 giorni del mese, entro la fine del mese successivo.

Non si paga il bollo auto solo laddove si rientri in qualche caso di esenzione. Come, ad esempio, l’esenzione bollo auto disabili prevista dal legislatore nazionale. Non si paga nemmeno laddove si rientri in casi di esonero previsti specificamente dalla regione di residenza. E a proposito di bollo auto rottamata, almeno il legislatore non prevede agevolazioni.

Bollo auto rottamata, si paga?

Dunque, non esiste a livello legislativo, esenzione dalla tassa per il veicolo rottamato. Questo, tuttavia, non significa che la tassa vada in ogni caso pagata. Sempre bene è verificare se la propria regione di residenza preveda qualche agevolazione.

Ad esempio, la regione Emilia Romagna ha previsto esenzione bollo auto rottamata. In dettaglio, con apposita delibera ha stabilito che nei territori colpiti dall’alluvione del maggio 2023 chi ha dovuto rottamare la propria auto non doveva pagare la tassa automobilistica per l’anno di imposta 2023, e se già lo avesse già fatto si aveva diritto al rimborso.

Ad ogni modo, chi ha bollo arretrato sull’auto da rottamare non vedrà preclusa la possibilità di rottamazione. Il veicolo potrà essere rottamato ma non ci sarà immunità dal ricevere la cartella esattoriale se non paga. In altre parole anche se l’auto sparirà dalla circolazione il debito del bollo auto NON pagato su quel veicolo resterà comunque.

Non si potrà, invece, rottamare il veicolo laddove lo stesso sia sottoposto a fermo amministrativo. In tal caso, per la rottamazione sarà necessario prima eliminare detto fermo.

In conclusione, il lettore può rottamare l’auto (salvo il caso in cui sia sottoposto a fermo amministrativo) e non sarà immune da rischi di ricevere la cartella esattoriale per il bollo auto rottamata arretrato.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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