“Il destino non è questione di fortuna; ma è questione di scelte. Non è qualcosa che va aspettato ma piuttosto qualcosa che deve essere raggiunto“, affermava
William Jennings Bryan. Parole che potrebbero diventare il mantra del Fisco e dei contribuenti. Spesso, infatti, si finisce per addossare le colpe di ciò che succede agli altri. Nella maggior parte dei casi, però, non è così.
Noi, infatti, siamo gli artefici del nostro destino che verrà influenzato dalle nostre decisioni. Lo sanno bene coloro che evadono le tasse, che rischiano di incorrere in pesanti sanzioni.
Su quali partite IVA si concentreranno i controlli da gennaio
L’evasione fiscale è uno dei principali problemi dell’economia italiana. Proprio per questo motivo l’Agenzia delle Entrate la Guardia di Finanza sono sempre al lavoro al fine di scoprire eventuali furbetti. Molti sono gli strumenti a disposizione del Fisco per fare questi controlli, come ad esempio l’applicazione VeRA. A partire da gennaio 2023, inoltre, si registrerà un’intensificazione dei controlli su queste partite Iva.
A spiegare di quali si tratta ci ha pensato Maurizio Leo, ovvero il viceministro del Ministero dell’Economia e delle Finanze con delega al fisco. Entrando nei dettagli, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha dichiarato:
“Il governo non abbassa la guardia sull’evasione. Lo testimonia la norma sulle partite Iva che vengono aperte e chiuse a ripetizione per non pagare le imposte. L’Agenzia delle entrate, in questi casi, potrà cancellare la partita Iva. E se il titolare vuole riavviare un’attività, dovrà prima fornire una fidejussione bancaria a garanzia delle imposte future”.
Maggiori controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale
Come sottolineato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, a finire sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate saranno coloro che aprono e chiudono nel giro di poco tempo, in modo tale da non dover pagare le tasse.
Un’operazione, come sottolineato dalla Meloni, effettuata soprattutto dagli extracomunitari. Per questo motivo, quest’ultimi, se vogliono riaprire la partita Iva devono innanzitutto applicare una fideiussione di 20 mila euro. Quest’ultima serve ad offrire una garanzia sul pagamento delle imposte, evitando così di ricorrere a sotterfugi per non provvedere al relativo pagamento.