Sul futuro delle pensioni non ci sono certezze lo hanno detto chiaramente!

Il futuro delle pensioni preoccupa i giovani italiani, mentre il sistema pensionistico affronta sfide crescenti e incertezze economiche
6 mesi fa
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Pensione subito con 36 anni di contributi, calcoli e requisiti sono favorevoli
Foto © Investireoggi

In Italia, i giovani continuano ad affrontare numerose difficoltà nel trovare lavoro, una situazione aggravata da un mercato del lavoro rigido e una crescita economica stagnante. Le aziende sono spesso riluttanti ad assumere a tempo indeterminato a causa dei costi elevati e delle incertezze economiche. Questo porta a una prevalenza di contratti temporanei e di stage mal pagati, che offrono poche prospettive di stabilità e crescita professionale. C’è poi chi perde il lavoro e non riesce a collocarsi, tamponando nel frattempo con misure di sostegno, come ad esempio la NASPI.

 Il tutto con ripercussioni di non poco conto sul futuro delle pensioni. Le previsioni attuali non sembrano essere ottimistiche, mentre continuano le discussioni su una possibile nuova riforma del sistema pensionistico.

Le preoccupazioni di Brunetta: rischio collasso pensioni future

Coloro che si avvicinano all’età pensionabile stanno attentamente valutando le opzioni disponibili. Per chi ha raggiunto i 65 anni, esiste la possibilità di lasciare il mondo del lavoro in condizioni più favorevoli, oppure di attendere fino ai 67 anni per ottenere il pieno beneficio del pensionamento. Ici sono le opportunità di sfruttare Quota 103, Opzione donna e Ape social, per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.

Tuttavia, in attesa che l’attuale governo implementi un nuovo piano pensionistico, le previsioni e i dati attuali risultano alquanto preoccupanti per tutti gli italiani.

Il presidente del CNEL, Renato Brunetta, ha recentemente lanciato un serio avvertimento sul sistema pensionistico italiano. Secondo quanto abbiamo già riportato in un nostro precedente intervento sul tema delle pensioni future, Brunetta ha dichiarato che un “collasso dell’assetto pensionistico è verosimile” a causa della concessione, per decenni, di pensioni non sostenute da adeguate entrate contributive. Uno squilibrio che sta causando un aumento costante della spesa pensionistica, ulteriormente aggravato dal ritorno dell’inflazione.

Bilancio INPS in rosso

La situazione dell’INPS è peggiorata significativamente dal 2012, anno in cui ha dovuto assorbire l’INPDAP.

Secondo il documento finanziario approvato dal Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto (CIV), il bilancio di previsione per il 2024 è in rosso di 9,25 miliardi di euro. Inoltre, il DEF recentemente approvato dal governo prevede uno stanziamento di ulteriori 18 miliardi per il 2025, nel tentativo di sanare una situazione che non promette nulla di buono.

Uno degli aspetti più preoccupanti che fa preoccupare per un collasso delle pensioni future è l’ampliamento del divario tra le entrate contributive e la spesa pensionistica complessiva. Di anno in anno, questo squilibrio rischia di peggiorare, ponendo un’enorme sfida alla classe politica attuale. Il governo in carica è chiamato a implementare un programma capace di migliorare la situazione e garantire un futuro più sicuro per le pensioni.

La crescente sfiducia tra i cittadini riguardo alle pensioni è evidente. Sempre più persone sono preoccupate per la sostenibilità del sistema pensionistico e per le loro prospettive future. Questo sentimento di incertezza e preoccupazione non fa che aumentare la pressione sul governo per trovare soluzioni efficaci e durature.

Sul futuro delle pensioni: una riforma che non arriva

Il dibattito su una nuova riforma pensionistica è più acceso che mai. Il governo attuale sta valutando diverse opzioni per cercare di equilibrare il sistema pensionistico, ridurre il deficit e garantire che le future generazioni possano avere una pensione dignitosa. Tuttavia, qualsiasi riforma richiede tempo e consenso politico, due fattori che spesso risultano difficili da conciliare.

Tra le proposte discusse vi sono l’introduzione di un sistema di pensioni basato su contributi effettivi, l’innalzamento dell’età pensionabile e la revisione dei criteri per il calcolo delle pensioni. Queste misure mirano a rendere il sistema più sostenibile nel lungo periodo, ma potrebbero incontrare resistenze sia a livello politico che sociale.

Il ritorno dell’inflazione ha ulteriormente complicato il panorama delle pensioni future.

L’aumento dei prezzi riduce il potere d’acquisto delle pensioni, rendendo ancora più urgente la necessità di riforme che possano garantire una maggiore stabilità economica per i pensionati.
Assicurare la sostenibilità per le pensioni future è una sfida complessa che richiede un approccio olistico.

È necessario considerare non solo le entrate contributive e la spesa pensionistica, ma anche le dinamiche demografiche, economiche e sociali. Solo attraverso una riforma comprensiva e ben pianificata si potrà garantire un futuro più sicuro per le pensioni.

Riassumendo…

  • i giovani italiani sono preoccupati per il futuro delle pensioni a causa delle difficoltà lavorative attuali
  • l’incertezza sul futuro pensionistico è aggravata dalla mancanza di una nuova riforma pensionistica
  • il presidente del CNEL, Brunetta, avverte del possibile collasso del sistema pensionistico.
  • il bilancio INPS per il 2024 è negativo di 9,25 miliardi di euro
  • il divario tra entrate contributive e spesa pensionistica continua ad aumentare
  • la sfiducia dei cittadini verso le pensioni future è in crescita costante.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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