C’è compatibilità fra pensione minma e assegno di inclusione (Adi)? La domanda è più che lecita, visto che l’Adi è una novità che ha preso vita dal 1 gennaio 2024 sostituendo il reddito di cittadinanza. Anche se nella sostanza nulla cambia, dato che l’importo massimo è di 780 euro al mese, si sono però ristrette le possibilità per ottenere il sussidio economico Inps rispetto al passato. Anche per i pensionati che prima percepivano la pensione di cittadinanza.
Sul punto un pensionato di 70 anni ci scrive chiedendo lumi: “percepisco da circa tre anni una pensione minima che dal 2024 è salita a 614 euro al mese. E’ comunque una cifra che oggi non mi permette di vivere serenamente, visto l’aumento delle spese, e vorrei sapere se ho diritto anche all’assegno di inclusione ed eventualmente come fare a richiederlo”.
Compatibilità pensione minima e assegno inclusione
Il quesito del pensionato non è singolare, anche perché sono sempre più i nuclei familiari che in Italia, a causa del deterioramento del potere di acquisto delle pensioni, benchè adeguate all’inflazione, hanno bisogno di maggiore sostegno economico al reddito per arrivare a fine mese. Detto questo, bisogna anche vedere quali sono i requisti per ottenere l’assegno di inclusione che ha preso il posto del reddito di cittadinanza. Il diritto spetta solo alle famiglie in cui è presente almeno un minore, un over 60 o un disabile. E nel rispetto di determinati requisiti reddituali e patrimoniali.
Il caso specifico, vuole che il nucleo familiare sia composto da un over 60. Che sia pensionato o meno, non importa ai fini del diritto dell’assegno. Pertanto la legge non vieta che l’indennità economica sia incompatibile con altri redditi da lavoro o pensione. Sempre che non venga superata una certa soglia limite stabilita dalla normativa. Ma qual è questa soglia?
Requisiti reddituali
Il calcolo non è semplice ed entrano in gioco diversi parametri economici.
Limite che sale a 7.360 euro all’anno qualora il reddito si riferisca a nuclei familiari i cui componenti hanno tutti almeno 67 anni o vi sia all’interno una persona con disabilità grave. L’Adi è quindi erogato dall’Inps, previa presentazione di richiesta online, presso un patronato o un CAF, o tramite il servizio di contact center dell’Inps. Ma, in buona sostanza, il pensionato che ci scrive prende o no l’assegno di inclusione?
Come aumentare la pensione minima con l’Adi
In buona sostanza, pur non conoscendo i redditi della persona e posto che la pensione minima sia la sua unica fonte di reddito, il pensionato ha diritto all’assegno di inclusione. La misura è compatibile con la rendita minima che percepisce, anche se l’integrazione sarà sempre di natura temporanea e soggetta a verifiche periodiche da parte dell’Inps.
All’atto pratico, il pensionato 70 enne percepisce un reddito da pensione pari a 8.000 euro all’anno e con un Isee ipotetico di 25 mila euro (tenuto conto di altri redditi familiari) riceverebbe una rendita complessiva (pensione + Adi) di 10.080 euro annui. La pensione minima da 8.000 euro all’anno verrebbe integrata con 2.080 euro in più.
Da non dimenticare che l’Adi, a differenza della pensione, è una misura temporanea soggetta al rispetto dei requisiti necessari. Pertanto cessa nel momento in cui i requisiti economici e patrimoniali vengono meno. Così come a seguito di rifiuto a partecipare alle attività di inclusione. L’Adi è, infatti, condizionato alla partecipazione di un percorso di inclusione sociale, che può includere attività di formazione, orientamento al lavoro o inserimento lavorativo.
Riassumendo…
- La pensione minima può essere integrata con l’assegno di inclusione.
- L’integrazione è subordinata al possesso di determinati requisiti economici e un Isee predeterminato.
- L’assegno di inclusione è una misura temporanea erogata dall’Insp e condizionata alla partecipazione a percorsi di inclusione sociale.