Sulle pensioni anticipate ecco cosa cambierà con la quota 41 per tutti

Come funzioneranno le misure nel 2025 alla luce del cambio sulle pensioni anticipate da quota 103 a quota 41 per tutti.
3 mesi fa
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Ormai sembra chiaro che nel 2025, se ci sarà una novità in materia pensionistica, questa sarà la Quota 41 per tutti. È praticamente l’unica misura rimasta sul tavolo del governo, su cui c’è ancora qualche speranza di essere introdotta. Tuttavia, non sarà semplicemente un’aggiunta alle misure già presenti nel sistema. Infatti, mentre il governo sembra intenzionato a confermare (sebbene si attendano conferme definitive) l’APE Sociale e Opzione Donna nel 2025, la Quota 103 dovrebbe essere eliminata. In pratica, Quota 103 sarà sostituita dalla Quota 41 per tutti, che dovrebbe diventare l’alternativa alla pensione anticipata ordinaria.

Ma cosa cambierà in concreto?

Sulle pensioni anticipate: ecco cosa cambierà con la Quota 41 per tutti

Nel 2024, cioè oggi, i contribuenti italiani con oltre 40 anni di contributi possono accedere a tre diverse misure pensionistiche. Naturalmente, possono avere diritto anche a prestazioni che richiedono meno anni di contributi, ma, in generale, l’età di uscita si riduce per chi ha più di 40 anni di contributi.

La prima misura da considerare è naturalmente quella ordinaria, ovvero la pensione anticipata, che si può ottenere senza alcun limite di età, ma solo con 42 anni e 10 mesi di contributi (di cui 35 anni effettivi da lavoro, escludendo i contributi figurativi da disoccupazione o malattia), con l’aggiunta di 3 mesi di finestra per la decorrenza del trattamento. Per le donne, la stessa misura richiede 41 anni e 10 mesi di contribuzione minima.

Chi ha esattamente 41 anni di contributi può accedere a due diverse misure. Una è la Quota 103, che prevede un’età minima di 62 anni e 41 anni di contributi, di cui 35 effettivi. In questo caso, la finestra è di 7 mesi nel settore privato e di 9 mesi nel pubblico impiego. È l’unica misura tra le tre attualmente in vigore che prevede il calcolo contributivo e, quindi, possibili penalizzazioni sull’assegno, poiché l’importo non può superare 4 volte il valore del trattamento minimo INPS, che oggi è pari a 598,61 euro al mese.

La Quota 41 di oggi è diversa dalla pensione anticipata con Quota 41 per tutti nel 2025

Sempre 41 anni di contributi sono necessari oggi per accedere alla Quota 41, ma non quella per tutti, bensì quella per i precoci. Questa misura è rivolta esclusivamente a coloro che rientrano tra i disoccupati senza NASpI da almeno 3 mesi, gli invalidi con un grado di almeno il 74%, i caregiver che assistono un familiare disabile da almeno 6 mesi, e i lavoratori impegnati in attività gravose. In quest’ultimo caso, l’attività lavorativa deve essere stata svolta per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni.

La misura consente di andare in pensione senza limiti di età, ma con 41 anni di contributi, di cui 35 effettivi. Inoltre, è richiesto che un anno di contributi sia stato versato prima dei 19 anni di età, anche in maniera discontinua, poiché questo è il requisito per essere considerati precoci. Anche la Quota 41 per i precoci prevede 3 mesi di finestra, come per le pensioni anticipate ordinarie.

Come funzioneranno le misure nel 2025

L’anno prossimo, gli scenari potrebbero cambiare. La pensione anticipata ordinaria rimarrà in vigore come oggi, con il consueto sconto di un anno per le donne e la finestra di tre mesi. Come detto, la Quota 103 dovrebbe essere eliminata, per fare spazio alla Quota 41 per tutti.

In pratica, la Quota 103, che prevede un limite di età fissato a 62 anni, sarà sostituita da una misura identica. Ma senza limiti di età. Per il resto, non ci saranno grandi novità. Anche la Quota 41 per tutti sarà una misura contributiva, come la Quota 103 di oggi. E il calcolo della pensione sarà meno generoso per via di questo ricalcolo, qualora il contribuente scelga questa opzione per anticipare il pensionamento.

Rimarrà anche la finestra mobile, che però sarà più breve rispetto a quella di Quota 103.

Dai 7 e 9 mesi di attesa per il primo rateo di pensione, rispettivamente per i lavoratori del settore privato e pubblico, si passerà a 3 mesi, come per le pensioni anticipate ordinarie. Allo stato attuale, anche se sono necessarie conferme per tutto ciò di cui abbiamo parlato, sembra probabile che la Quota 41 per i precoci rimarrà.

Anche se il nome è simile, è improbabile che la versione precoci di Quota 41 venga eliminata. Poiché questa misura è rivolta a chi ha problemi di salute, familiari, lavorativi o di reddito. Imponendo loro il ricalcolo contributivo e penalizzante della prestazione sarebbe eccessivo. Probabilmente, nel 2025, le misure in vigore saranno Quota 41 per i precoci, Quota 41 per tutti e la pensione anticipata ordinaria.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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