Superbollo. Nuove regole in arrivo per chi acquista auto di lusso

Il parametro di riferimento del superbollo non sarà più la potenza del veicolo
3 anni fa
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E’ in discussione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, una proposta di legge che modifica in maniera rilevante la disciplina del c.d superbollo, ossia la tassa aggiuntiva a carico di coloro che acquistano auto di lusso.

Dati alla mano, come da relazione illustrativa della proposta di legge,  il superbollo anzichè portare un aumento delle entrate nelle casse dello Stato ha comportato l’effetto contrario.  Infatti, l’introduzione del superbollo  ha provocato un calo medio del 36 per cento nelle vendite di vetture di alta gamma, per circa 60 milioni di euro in meno in termini di entrate del gettito IVA.

Il superbollo

I possessori di autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a una determinata soglia, devono versare un’addizionale erariale sulle tasse automobilistiche.

Il riferimento è al c.d superbollo.

I parametri del tributo, originariamente introdotto dall’articolo 23, comma 21, del decreto-legge 6 luglio 2011, n° 98 – pdf sono stati modificati dall’articolo 16, comma 1, del decreto legge n. 201/2011.

Indicazioni rinvenibili sul portale dell’Agenzia delle entrate.

L’addizionale è pari:

  • a 10 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 225 kw per il 2011;
  • a 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 185 kw a partire dal 2012.

L’addizionale è ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo, rispettivamente, al 60, al 30 e al 15 per cento, e non è più dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione. Tali periodi sono calcolati a decorrere dal 1º gennaio dell’anno successivo a quello di costruzione.

L’addizionale non è dovuta nei casi in cui il veicolo è esentato dalla tassa automobilistica.

Le novità in una proposta di legge

E’ in discussione presso la Commissione Finanze della Camera dei deputati, una proposta di legge che si pone l’obiettivo di modificare in maniera rilevante la disciplina del c.d superbollo.

La proposta di legge dispone, quindi, una rimodulazione del superbollo:

  • eliminando qualsiasi riferimento alla potenza del veicolo e
  • vincolando la tassa unicamente al prezzo di vendita del veicolo, per i due anni successivi alla nuova immatricolazione.

Difatti, il superbollo riguarderà autovetture e autoveicoli con prezzo di vendita superiore a 100.000 euro.

Se la legge verrà approvata, l’addizionale si applicherà esclusivamente alle nuove immatricolazioni e per un periodo equivalente ai due anni d’imposta successivi all’acquisto del veicolo. Dunque saranno esclusi dal superbollo i veicoli usati.

In base ai dati riportati nella relazione illustrativa della proposta di legge, il superbollo:

non ha sortito gli effetti sperati e si è rivelata un vero e proprio fallimento. Il superbollo è, infatti, diventato l’unica tassa in Italia che fa perdere allo Stato 120 milioni di euro l’anno, a fronte di
un introito sperato di circa 186 milioni di euro annui. La tassa, peraltro, ha provocato un calo medio del 36 per cento nelle vendite di vetture di alta gamma, per circa 60 milioni di euro in meno in termini di entrate del gettito dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).

E’ stato stimato che la riforma del superbollo porterebbe nuove entrate in termini di gettito dell’IVA per circa 60 milioni di euro e ulteriori nuove entrate per l’Erario pari a circa 30 milioni di euro.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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